Ancona-Osimo

Torrette, terapia intensiva covid-free: pazienti negativizzati. «Pronti in caso di emergenza»

Gli ultimi due pazienti positivi al covid-19 ricoverati da tempo nella Clinica di Rianimazione di Torrette, due uomini over 50, si sono negativizzati nella giornata di ieri

La terapia intensiva di Torrette

ANCONA – Si sono negativizzati gli ultimi due pazienti positivi al covid-19 ricoverati da tempo nella Clinica di Rianimazione di Torrette. Il reparto guidato dal professor Abele Donati, è diventato così covid-free, dopo ben 9 mesi, ovvero dal settembre scorso, quando prese il via la seconda ondata pandemica e arrivò quasi in continuità la terza.

La stanza della terapia intensiva che ospitava i due pazienti, entrambi uomini ed over 50, è stata chiusa e sanificata, ma i due degenti restano ancora ricoverati nel reparto intensivo, uno in miglioramento, mentre l’altro è ancora in Ecmo, ossigenazione extracorporea. Un segnale di ritorno ad una certa normalità.

«Siamo contenti del fatto di essere tornati covid-free – spiega il professor Donati, primario della Clinica di Rianimazione degli Ospedali Riuniti di Ancona – , ma nel reparto continueremo a tenere 8 posti a disposizione per i pazienti positivi al virus e 10 subito riconvertibili».

Con la variante Delta che suscita preoccupazione «siamo pronti a ricoverare», rassicura il primario, riconvertendo i posti letto. Degli otto letti a disposizione per i pazienti positivi, quattro saranno “puliti” per garantire una risposta anche alle altre emergenze, come ad esempio i traumi che nel periodo subiscono una impennata.

Nella sola giornata di ieri alla Clinica di Rianimazione sono stati due i ricoveri per incidenti stradali, e sono almeno 5-6 i pazienti degenti per infortuni sul lavoro e incidenti.

Il primario invita a non abbassare la guardia nonostante il «segnale di ripresa della normalità che induce ottimismo. È importante vaccinarsi e continuare a rispettare le misure anti contagio, tra le quali la mascherina quando necessario, il distanziamento interpersonale e l’igienizzazione delle mani».

All’ospedale Salesi, nel reparto di neonatologia diretto dal professor Virgilio Carnielli, resta ancora ricoverato, da quasi un mese, un neonato tutt’ora positivo al virus, le sue condizioni di salute tuttavia sono buone.

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