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Torrette, via alla riorganizzazione dei dipartimenti: varato l’atto aziendale che ridisegna l’ospedale

L'atto aziendale, che ridisegna l'Azienda ospedaliera, è stato approvato il 10 agosto dopo ben 16 anni dalla redazione dell'ultimo. Un documento scritto a quattro mani con l'Università Politecnica delle Marche

Ospedale di Torrette

ANCONA – Via alla riorganizzazione dell’ospedale di Torrette. L’atto aziendale, che ridisegna l’Azienda ospedaliera, è stato approvato il 10 agosto dopo ben 16 anni dalla redazione dell’ultimo. Un documento scritto a quattro mani con l’Università Politecnica delle Marche, con la quale il rapporto di integrazione si fa sempre più stretto.

Tra gli obiettivi dell’atto c’è proprio quello di rafforzare l’integrazione tra l’Azienda ospedaliera e l’Università, tanto che il direttore generale di Torrette, Michele Caporossi, e il rettore della Politecnica, Gian Luca Gregori, hanno chiesto alla Regione di poter modificare la denominazione in Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche.

Per questo però occorrerà una modifica legislativa, per la quale l’atto pone le basi, raccogliendo la filosofia di una nuova e più stretta integrazione.

Ma nome a parte si tratta di un atto importante che andrà a ridefinire l’assetto delle strutture dipartimentali e complesse per i prossimi 10 anni. Attualmente sono 10 i Dai, ovvero i dipartimenti, a capo dei quali c’è un direttore scelto tra i primari. Parallelamente alla redazione dell’atto si procederà anche con la rielezione e il rinnovo dei comitati dei dipartimentali, rimasti immutati negli ultimi 6 anni.

E anche nei dipartimenti l’obiettivo sarà quello di raggiungere un maggior equilibrio tra Azienda e Università, in una ottica di modernizzazione. Anche gli organismi trattanti in materia sindacale verranno rinnovati. Insomma un atto che getta le basi per una riprogettazione dell’Azienda perché ne detta le linee guida e il quadro entro il quale si dovrà muovere nei prossimi 10 anni.

«L’Azienda dopo 16 anni ha adottato l’atto aziendale quale strumento entro cui riprogettare la dimensione organizzativa da qui a 10 anni, d’intesa con Università e Regione» spiega il direttore amministrativo Antonello Maraldo.

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