Ancona-Osimo

Torrette, riuscito il primo trapianto di rene donatore e ricevente incompatibili. Attrattività extraregione 16,3%, pazienti anche da Emilia

La struttura diretta dal dottor Andrea Ranghino macina risultati: nei primi 8 mesi del 2023 sono già 30 i trapianti di rene, uno dei quali AB0-incompatibile che ha cambiato la vita ad un paziente prima in dialisi. Il 40% dei pazienti in attesa da fuori regione

Andrea Ranghino, direttore della Struttura operativa dipartimentale di Nefrologia, Dialisi e Trapianto di Rene degli Ospedali Riuniti di Ancona

ANCONA – Nei primi otto mesi del 2023 sono già 30 i trapianti di rene eseguiti dalla SOD di Nefrologia, Dialisi e Trapianto di Rene dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche, diretta dal dottor Andrea Ranghino, di cui due da donatore vivente, uno dei quali AB0-incompatibile, ovvero tra donatore e ricevente di diverso gruppo sanguigno.

Si tratta di una procedura, presente in pochi centri italiani (AB0-incompatibile) che all’ospedale regionale di Torrette è stata attivata nel 2023 con un primo trapianto eseguito il 19 maggio scorso e «perfettamente riuscito tanto che il paziente, un 61enne che ha ricevuto l’organo dalla moglie – spiega Ranghino – e che era in dialisi dal 2018, ha recuperato la piena funzionalità renale, senza dover più ricorrere alla dialisi. Il trapianto gli ha cambiato la vita».

Il paziente spiega il primario è stato prima «sottoposto ad una terapia di desensibilizzazione in collaborazione con la SOD di Medicina Trasfusionale dell’ospedale regionale di Torrette diretta dal dottor Mauro Montanari, per evitare il rigetto iperacuto dell’organo e successivamente è stato trapiantato dai chirurghi dell’equipe del professor Marco Vivarelli e degli anestesisti dell’equipe della dottoressa Elisabetta Cerutti».

«La SOD, struttura organizzativa dipartimentale, di Nefrologia, Dialisi e Trapianto di Rene, che ha una media storica di 37 trapianti di rene l’anno, nel 2022 ha visto la sua attività incrementata di quasi il 50%, raggiungendo il record di 60 trapianti di rene. A crescere non è solo l’attività trapiantologica, ma anche il numero di pazienti che da altre regioni decidono di farsi trapiantare ad Ancona: complessivamente il totale dei pazienti in lista d’attesa per trapianto renale a Torrette è cresciuto ulteriormente rispetto al 2021 raggiungendo quota 42,5%, un dato che dimostra la fiducia nel reparto» osserva il direttore «in una regione che ha una elevata mobilità passiva, la nostra attività è attrattiva».

«Per il futuro – chiarisce – continuiamo a portare avanti la strategia del trapianto preventivo, allo scopo di evitare al paziente di arrivare alla dialisi, il trapianto da donatore vivente e quello AB0-incompatibile» novità introdotte sotto la guida del dottor Andrea Ranghino che dirige la Sod dal 2018. «In questi ultimi anni abbiamo ampliato molto l’offerta della nostra struttura di Nefrologia, Dialisi e Trapianto di Rene – e il tasso di attrattività da fuori regione è del 16,3% contro una media delle altre nefrologie marchigiane pari al 3,8%. Il numero di ricoveri su base annua, guardando ai dati 2021 è pari a 700 contro una media delle altre nefrologie marchigiane di 214 ricoveri l’anno. Credo che si possa essere orgogliosi, di questi numeri».

Analizzando la provenienza dei pazienti da fuori regione, il direttore della Sod spiega che il 18% arrivano dall’Abruzzo, il 14% dall’Umbria, il 3,5% dalla Puglia, il 3% dall’Emilia Romagna, il 2,1% dal Molise, il 2% dal Lazio e sotto l’1% dalla Campania. «Dal 2021 – aggiunge – abbiamo incrementato del 10% i pazienti in lista di trapianto arrivando a quota 330 pazienti, il 40% dei quali arrivano da fuori regione. Inoltre, il tempo medio di attesa in lista per arrivare al trapianto nella nostra SOD è pari a 18 mesi (un anno e mezzo), inferiore a quello medio nazionale che si attesta a 2 anni».

Negli ultimi anni la SOD ha inoltre incrementato la percentuale di pazienti in dialisi peritoneale (domiciliare) raggiungendo circa il 20% del totale dato più elevato rispetto alla media nazionale e inserito un programma di emodialisi domiciliare per venire incontro alle esigenze dei pazienti. «Gestire al meglio le risorse in un momento storico come quello attuale segnato da tagli alle risorse – conclude – è molto importante, un risultato che riusciamo a raggiungere grazie allo sforzo comune dei collaboratori medici e infermieristici e alla generosità dei donatori».

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