Ancona-Osimo

Terremoto costa marchigiana, Terracciano (Comitato 707): «Da Ancona vivo in un hotel a Senigallia. Ci sentiamo abbandonati»

Un gruppo di sfollati ha costituito un Comitato civico per sollecitare lo stato d'emergenza e sostegni per chi vive fuori dalle proprie case da quasi 5 mesi

Condomini di via Rossini 20 ad Ancona, via Del Castellano e via Ascoli Piceno, sfollati dal novembre scorso

ANCONA – Vivono fuori casa dal terremoto del 9 novembre scorso, quando due scosse sismiche hanno colpito al largo della costa marchigiana. Sono i residenti di un condominio di via Rossini 20 ad Ancona. Alcuni di loro hanno trovato ospitalità a casa di famigliari, altri in hotel. Una situazione non semplice per queste persone, che a quasi cinque mesi dal sisma, non riescono ancora a rientrare nelle loro abitazioni e non sanno quando potranno rientrarvi.

Tante le difficoltà per queste persone che di punto in bianco hanno visto la loro vita stravolta dal sisma. In via Rossini 20, in un condominio realizzato intorno alla metà del secolo scorso, vivevano 4 famiglie, che si sono ritrovate fuori casa dalle prime scosse, avvenute il 9 novembre: l’edificio è stato infatti dichiarato inagibile già il giorno successivo, dopo il sopralluogo dei vigili del fuoco. Inagibile anche un edificio in via del Castellano, dove viveva un anziano 88enne, oggi sfollato dalla sua casa, che ci racconta ormai «viviamo alla giornata».

Carlo Terracciano, sfollato dalla sua casa in via Rossini 20 ad Ancona

«Viviamo una situazione di estremo disagio e ci sentiamo abbandonati» dice Carlo Terracciano, uno degli sfollati che fino al 9 novembre viveva nell’edificio in via Rossini 20, ad Ancona. L’uomo, insegnante al Rinaldini di Ancona, spiega che dopo che è rimasto fuori dalla sua abitazione, a causa delle scosse, «ha trovato ospitalità in un hotel a Senigallia, dove mi sono trasferito ormai da quasi 5 mesi, con tutte le difficoltà legate alla distanza dal luogo di lavoro. Avevo acquistato casa ad Ancona, in via Rossini, proprio per essere vicino alla scuola dove insegno, e invece oggi mi ritrovo a Senigallia, a vivere in due in una stanza di massimo 10 metri quadrati, costretto a spostarmi tutti i giorni per andare al lavoro e con la maggior parte del materiale scolastico rimasta all’interno della mia casa».

Insomma disagi che solo fino a qualche mese fa non erano neanche immaginabili. Per questo, insieme ad altri sfollati, ha costituito un comitato civico, denominato ‘Comitato 707’ dove il numero ricorda l’orario della prima scossa, avvenuta il 9 novembre alle 7,07 di mattina. Terracciano è presidente del Comitato 707 insieme a Chiara Ianovitz. Solo ad Ancona sono 64 gli edifici inagibili.

L’obiettivo del comitato, che conta circa 45 aderenti, è quello di farsi sentire dalle istituzioni, per avviare un dialogo, che possa essere risolutivo per la loro situazione. Il condominio in via Rossini ha riportato danni alle parti comuni e una fenditura alla parete portante.

«Con le nostre sole forze – spiega – non saremo in grado di far fronte, economicamente, agli interventi necessari per poter tornare nelle nostre case. Serve un adeguamento sismico, oltre alla riparazione dei danni, per questo chiediamo la dichiarazione dello stato d’emergenza. Così non potremo andare avanti ancora per molto».

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