Ancona-Osimo

Termina il fermo pesca, il gasolio torna a crescere. Marinerie delle Marche verso lo stato d’agitazione

Lunedì 11 settembre i pescherecci tornano in mare dopo lo stop a causa del fermo pesca. Tante le incognite, dal caro gasolio, al prezzo del pesce diminuito, fino alla carenza di personale

Pescherecci al Mandracchio

ANCONA – Dopo lo stop imposto dal fermo pesca, lunedì 11 settembre, i pescherecci da Pesaro a Civitanova Marche tornano in mare, mentre la marineria di San Benedetto del Tronto ha davanti altre due settimane di fermo pesca. «Una ripresa» predominata da tante incognite «tra il prezzo del gasolio che ha ripreso a salire» spiega Francesco Caldaroni presidente delle Marineria d’Italia, «arrivando a 0.95 euro al litro e la carenza di personale».

«Con il gasolio a questi prezzi non possiamo lavorare – dice – tra l’altro ritornano in attività tutte le Marineria da Trieste al comparto di Ancona e fra un paio di settimane riprendono anche le altre, ci sarà meno pesce con il riavvio della pesca e quindi i prezzi caleranno».

Francesco Caldaroni

La marineria marchigiana si appresta «a dichiarare lo stato di agitazione» preannuncia Caldaroni. «Chiederemo un incontro alla Regione – spiega – anche altre marinerie faranno lo stesso con le loro istituzioni». Ad agitare le acque nel mondo della pesca è anche la carenza di personale e «il fatto che con il gasolio che cresce e il prezzo del pesce che diminuisce, anche le paghe del personale caleranno e quindi alla carenza di marinai già presente si sommerà quella dei pescatori che chiederanno di andare in cassa integrazione».

Insomma, si prospetta una ripresa tutt’altro che semplice e tutta in salita. Un autunno complicato come era già stato quello del 2022 e più ancora la primavera estate dell’anno scorso, quando il prezzo del gasolio aveva toccato il prezzo record di 1,20 euro al litro e le marinerie avevano scioperato più volte.

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