Ancona-Osimo

Scuole superiori, il Comitato Priorità alla Latini: «Non solo riaprire, ma anche mantenere aperto»

Il gruppo di insegnanti, genitori e studenti si dice parzialmente soddisfatto per l'incontro con l'assessore all'Istruzione in vista del ritorno in classe previsto per la prossima settimana

ANCONA – «Vogliamo riaprire le scuole in sicurezza e mantenerle aperte». È la posizione espressa nel corso dell’incontro di oggi dal Comitato Priorità alla Scuola, ricevuto in Consiglio regionale dall’assessore all’Istruzione Giorgia Latini. Al vertice, erano presenti anche il capo di gabinetto della presidenza del Consiglio Luca Marconi, il capogruppo del Pd Maurizio Mangialardi, mentre il presidente dell’Assemblea Legislativa Dino Latini non ha potuto presenziare per la concomitante seduta consiliare.

Lidia Mangani ex preside dell’Istituto Comprensivo Pinocchio, membro del Comitato Priorità alla Scuola, che ha partecipato all’incontro, spiega che sul tavolo del vertice, il gruppo costituito da docenti, genitori e studenti, ha posto come fondamentale la ripresa in presenza delle lezioni, dopo due quadrimestri di didattica a distanza.

«È necessario riconoscere che scuola è importante e che chiuderla è l’ultima cosa da fare – spiega -. Non si può come prima cosa chiudere la scuola appena c’è un problema, vorremmo che si facesse come in altri paesi europei, dove gli istituti non sono stati chiusi mai, o lo sono stati solo come ultima istanza».

Il Comitato si dice «parzialmente soddisfatto, soddisfatto per la riapertura» anche se non ritiene che questa arrivi per il miglioramento della curva pandemica. «Crediamo che tale decisione sia dovuta non solo ad un miglioramento dei dati, visto che rientrano in zona arancione, a maggior ragione potevano rientrare in zona gialla dall’11 gennaio, ma sia dovuta anche dal fatto che il governatore sa di essere in difetto». L’attacco sulla ventilata ripresa delle lezioni in presenza alle superiori arriva da Silvia Mariotti, una delle fondatrici del Comitato Priorità alla Scuola.

Il vertice in consiglio regionale tra la delegazione di Priorità alla Scuola e l’assessore Latini

Secondo la componente del comitato, nato sulla scia del lockdown che aveva ridotto tutti gli studenti a casa, relegandoli a frequentare le lezioni tramite computer, «le sentenze dei Tar Lombardia ed Emilia Romagna hanno stabilito l’illegittimità di competenza delle Regioni nel periodo tra l’11 e il 15 gennaio perché potevano emettere ordinanze solo nelle more di un Dpcm. In aggiunta a questo – dichiara -, il Cts (ndr Comitato Tecnico Scientifico) ha ribadito che gli studenti possono tornare in classe, in quanto le scuole sono luoghi sicuri e in quanto a livello di trasporti si erano già predisposti i piani con le prefetture».

Insomma, secondo Silvia Mariotti «il Cts ribadisce che “sono le Regioni ad assumersi le responsabilità”. Non escludo che anche nella nostra Regione – spiega – ci siano genitori che abbiano già presentato o che stiano pensando ad un ricorso al Tar». Il Comitato Priorità alla scuola che proprio oggi pomeriggio sarà ricevuto dal presidente del Consiglio regionale Dino Latini, aveva già annunciato nei giorni scorsi la possibilità di presentare ricorso al Tar contro l’ordinanza del governatore Acquaroli che aveva posticipato la riapertura delle scuole a febbraio.

Per quanto concerne gli investimenti annunciati, il Comitato lamenta che impianti di areazione e ventilazione «ci chiediamo perché non siano stati proposti prima, anche perché immaginiamo che i tempi di esecuzione non siano a breve termine». Ma terreno di scontro diventa anche l’allargamento dello screening con tampone antigenico rapido anche al mondo scolastico, annunciato ieri dall’assessore Saltamartini: «Premesso che nelle città capoluogo si è già svolto, crediamo che un tampone una tantum sia significativo adesso ma non sia sufficiente. Crediamo invece – conclude – che si dovrebbe guardare al modello adottato in Toscana, screening nelle scuole superiori a campione in diverse settimane».

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