Ancona-Osimo

Super Green pass, stato di emergenza e congedi parentali: ecco le nuove misure del governo per frenare la pandemia

Con la quarta ondata della pandemia e la variante Omicron, il governo impartisce una stretta ai non vaccinati e proroga lo stato di emergenza al 31 marzo 2022. Ecco cosa cambia

Immagine di repertorio

ANCONA – Via libera dal Consiglio dei ministri alla proroga dello stato di emergenza e dell’obbligo di Super Green pass per alcune attività fino al 31 marzo 2022. Il termine dello stato di emergenza era stato fissato al 31 dicembre 2021, ma con la quarta ondata della pandemia in atto il governo ha deciso di allungare ulteriormente fino alla primavera.

Una proroga che secondo le intenzioni del governo servirà a preparare una fase di transizione per una progressiva uscita dallo stato di emergenza. Per quanto riguarda il Super Green pass la proroga concerne anche l’obbligo della certificazione rilasciata a vaccinati e guariti anche in zona bianca.

Il Super Green pass

Al momento il Super Green pass o Green pass rafforzato, come lo si voglia chiamare, era stato introdotto fino al 15 gennaio 2022, ma ora con la bozza del decreto sul tavolo del governo, viene allungato fino al 31 marzo 2022 per le attività che sono oggetto di limitazioni in zona gialla, anche in zona bianca.

Ricordiamo che il Super Green pass preclude ai non vaccinati la consumazione al tavolo nei ristoranti al chiuso (non all’aperto) e nei bar, i cinema, le discoteche, gli stadi e gli eventi. Per l’attività lavorativa invece basta avere il Green pass (base) ovvero quello che si ottiene con l’esito negativo di un tampone, tranne che per sanitari, forze di polizia, difesa, personale scolastico, polizia penitenziaria, soccorso pubblico, i quali sono assoggettati all’obbligo vaccinale, già in vigore per medici e infermieri, e di nuova introduzione, da oggi – 15 dicembre – per le altre categorie professionali.

Lo stato di emergenza

È una misura straordinaria deliberata dal Consiglio dei ministri (Cdm) su proposta del premier, d’intesa con i governatori e i presidenti delle province autonome interessate. Si tratta di un provvedimento riservato ad eventi di natura eccezionale come le calamità (terremoti, alluvioni) la cui durata non può superare i 12 mesi ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi.

Lo Stato di emergenza era stato introdotto il 31 gennaio 2020 dall’allora presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che lo aveva poi prorogato, così come ha fatto anche il governo Draghi, facendone slittare la scadenza ad aprile e a luglio 2021. Una nuova proroga aveva allungato ulteriormente fino al 31 dicembre di quest’anno, ma ora la scadenza si sposta ulteriormente al 31 marzo 2022.

Con lo Stato di emergenza al governo e alla Protezione civile viene attribuito il “potere” di emanare misure straordinarie, fra le quali anche i Dpcm (Decreti del presidente del consiglio dei ministri) che non richiedono l’approvazione parlamentare, inoltre consente di snellire le procedure di approvazione di leggi e decreti.

Cosa cambia con la proroga dello stato di emergenza

La proroga dello stato di emergenza porta con se lo slittamento della scadenza dei provvedimenti ad esso legati, fra i quali smart working, congedi parentali al 50% per i genitori con figli in quarantena causa Covid fino al 31 marzo 2022. Nella bozza del governo anche la prorogata dello smart working per i lavoratori fragili.

Comporta anche l’allungamento al 31 marzo 2022 della possibilità di limitare gli spostamenti delle persone, di chiudere strade, piazze, parchi, cinema e teatri, fino al lockdown e alla quarantena dei soggetti che hanno avuto contatti con positivi. Ad essere prorogate sono anche le classificazioni delle regioni in fasce di rischio, zona bianca, gialla, arancione e rossa, con i relativi parametri.

I viaggi

Volo

La proroga dello stato di emergenza interessa anche i viaggi, consentendo al governo di poter restringere l’ingresso nel Paese dei cittadini provenienti da altri Stati e di limitare anche il flusso in uscita dall’Italia per ragioni di turismo se verso Paesi considerati a rischio pandemico.

Con il diffondersi della variante Omicron un’ordinanza del ministro della Salute d’intesa con quello degli esteri ha impartito una ulteriore stretta sugli arrivi dall’estero imponendo la quarantena di cinque giorni per i non vaccinati e il tampone obbligatorio per gli immunizzati. 

Ti potrebbero interessare