Ancona-Osimo

Ancona, scuole De Amicis inaugurate «senza accesso per disabili a norma»

Dopo sedici mesi di lavori l'edificio è stato restituito alla cittadinanza ma con la stessa rampa stretta e troppo in pendenza che era stata realizzata negli anni Ottanta

La rampa in questione

ANCONA – Si torna a parlare di scuole De Amicis, dopo la recente ristrutturazione operata dall’amministrazione comunale, ma per una grave mancanza, e cioè un accesso per disabili a norma di legge che non sia, invece, come mostrano le immagini, la stretta rampa realizzata negli anni Ottanta. L’intervento sulla scuola De Amicis di corso Amendola è costato 2,6 milioni di euro ma non avrebbe provveduto a eliminare la barriera architettonica. «Dopo sedici mesi di chiusura, lunedì 20 febbraio è stata riaperta e inaugurata la De Amicis, con aule completamente ristrutturate, nuove pavimentazioni e arredi – ha spiegato il consigliere Andrea Vecchietti in occasione del consiglio comunale di ieri –. Ma ci è stata segnalata, all’ingresso, una rampa disagevole e pericolosa che serve al superamento di quattro gradini. Vista la spesa sostenuta vorrei sapere perché non si è intervenuti sulla barriera architettonica».

La risposta da parte dell’amministrazione comunale è giunta dall’assessore Paolo Manarini: «L’intervento sulle De Amicis è stato molto laborioso – ha illustrato –, abbiamo risolto l’adeguamento sismico che permette alla scuola di risorgere con caratteristiche strutturali e di efficienza energetica al top, e in poco tempo, visti i sedici mesi. Ma è un lavoro portato al termine solo parzialmente, perché abbiamo visto che la realizzazione della palestra poteva essere migliorata. Abbiamo lavorato per restituire i locali alla scuola, e abbiamo preso atto che quella rampa per i portatori di handicap, realizzata negli anni Ottanta, era disagevole ma non ne impediva l’utilizzo. Per questo abbiamo comunque previsto una pedana per risolvere il problema, un lavoro che sarà eseguito prima della fine dei lavori insieme alla palestra».

La replica di Vecchietti è stata chiara: «La scuola è stata chiusa sedici mesi e sono stati spesi milioni di euro, ma quella scuola non è a norma, quella non è una rampa per disabili, ha una pendenza del 20% e la legge ne prevede una del 12%, è larga 70 cm e la legge dice 90 cm, inoltre è scivolosa e pericolosa, quella scuola non è a norma». Dunque, benché le aule, la pavimentazione e gli arredi siano stati completamente rinnovati, l’edificio non risulterebbe accessibile ai disabili, in contrasto con la normativa sull’abbattimento delle barriere architettoniche, perché i vari ingressi presenterebbero delle scale e una sola rampa per disabili con misure, pendenze e caratteristiche difformi da quanto previsto dalle normative vigenti.

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