Ancona-Osimo

Ancona, al via Sbaracco: «Così avviciniamo i clienti ai negozi a conduzione familiare»

Sbaracco, giunto alla sua terza edizione, partirà domani (10 settembre): «Gli sconti degli sconti vi aspettano in corso Amendola, l'unico centro commerciale cittadino fatto di negozi a conduzione familiare». Ecco di cosa si tratta

ANCONA – Al via la terza edizione di Sbaracco, il saldo dei saldi di corso Amendola. I ribassi inizieranno domani (venerdì 10), per proseguire fino a sabato 11 settembre, con orari di negozio. Nessuna aliquota fissa, ogni esercizio si regola da sé. Gli esercenti che aderiranno recheranno, in vetrina, la locandina dell’evento. «Si tratta di un’iniziativa che abbiamo pensato dopo la pandemia, per smaltire l’invenduto e accogliere la nuova stagione di abbigliamento» – dicono gli aderenti, poco meno di una 30ina. Ma ad aderire non sono solo i negozi di abbigliamento: ci sono profumerie, parruccherìe, negozi di trucchi, bigiotteria e articoli per la casa.

Corso Amendola, ad Ancona, è un piccolo grande centro commerciale, fatto di centinaia di negozi a conduzione familiare, come Pop corn: «Qui non c’è nessuna catena commerciale – sottolinea la titolare, Claudia Papini – e i franchising non sono ancora arrivati. Questa zona è stupenda e noi, nel nostro piccolo, cerchiamo di valorizzarla».

I negozianti posano in corso Amendola

Questa lunga via dello shopping si estende dall’ospedale Salesi fino all’ex Umberto primo: si tratta di una delle zone più centrali della città, a pochi metri dal Passetto. Qualche esercizio commerciale arranca, ma altri – la maggior parte – resistono ai tempi duri del commercio, segnati dalle chiusure da pandemia.

L’iniziativa, apprezzatissima dai cittadini, torna «a grande richiesta» – sottolineano gli esercenti, dal loro negozio: «Abbiamo visto gente arrivare dalle zone limitrofe di Ancona: è stato bello sapere che Sbaracco ha avuto successo. È un modo per invogliare la gente a comprare nei piccoli negozi, quelli a conduzione familiare».

La locandina dell’evento

D’altronde, rispetto alla compravendita online, gli acquisti in negozi sono tutt’altra cosa: certo, talvolta i pezzi possono essere più alti, ma vuoi mettere il contatto fisico, il toccare una stoffa o un vestito? «Il segreto – per Papini – è che dobbiamo coccolare i clienti. Gli acquisti via web sono più freddi: spingi un bottone e ti arriva il prodotto a casa. Certo, capisco che potrebbe apparire più comodo, ma così si perde il rapporto di fiducia e confidenza e non so se è un bene o un male. Però, posso dire che, secondo me, si tornerà ad acquistare nei negozi sotto casa, nelle botteghe. E in parte sta già succedendo. L’online non mi disturba affatto, ma è il cliente che ci rimette, perché non c’è rapporto umano».

«Qualità, cordialità, professionalità, esperienza, fiducia e amicizia»: ecco i valori aggiunti dell’acquistare nelle botteghe, le poche che rimangono ad Ancona, in quell’angolo di storia come corso Amendola.

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