Ancona-Osimo

Ancona, al via Sbaracco. I negozi di corso Amendola: «Servono eventi anche qui, non solo in centro. Rivogliamo le nostre Notti bianche»

Dito puntato contro il Comune dopo l'azzeccatissima Notte blu. Ma da corso Amendola: «Fate qualcosa anche qui per Natale, gli spazi ci sono»

Alcuni commercianti che aderiscono alla quinta edizione di Sbaracco

ANCONA – Al via oggi 9 settembre la quinta edizione di Sbaracco. Sbaraccare, in dialetto anconetano, significa dare via qualcosa, vendere, quasi regalare. Ed è quello che faranno i commercianti di corso Amendola, per la due giorni dei saldi dei saldi.

L’iniziativa comincerà oggi (9 settembre) per proseguire domani (sabato 10). Diverse decine i negozi che aderiranno, ma restano fuori i bar: «Sa, il Comune non ci aiuta e forse loro, per questo, hanno deciso di non rimanere aperti fino a tardi».

Aderiranno invece negozi di intimo e vestiti, profumerie, cartolerie, negozi di estetica, trucchi e cosmesi e di prodotti e arredi per la casa. Ma come sono andati i saldi estivi in questa storica via dello shopping anconetana?

La locandina di Sbaracco

«Beh, a dire il vero stanno andando meglio adesso, che volgono al termine, che all’inizio. I saldi sono stati frenati dal gran caldo che ha spinto la gente a rimanere in casa e a non uscire. Ma oggi la situazione è migliorata, la gente c’è e chiede quando sarà lo Sbaracco» – fa sapere la titolare di Pop Corn, Claudia Papini.

Anche il caro bollette, di questi tempi, potrebbe aver influito: «È vero che ci saranno i rincari – prosegue la negoziante – ma sentirlo ripetere ogni minuto alla tv o leggerlo spesso sui giornali frena la gente ad acquistare e a spendere. Servirebbe meno bombardamento mediatico».

L’evento di Sbaracco, divenuto ormai un appuntamento annuale con la clientela che viene anche dalla periferia anconetana e dalla provincia, era iniziato quasi come «un gioco, una scommessa». Sbaracco arriva a 5 giorni di distanza dalla magnifica Notte blu che ha animato Ancona, portando in centro – tra porto, corso Garibaldi e corso Mazzini – quasi 10 mila persone.

Attività al collasso (in senso positivo) per la festa del mare: una mandria di gente che probabilmente alcuni negozianti non si aspettavano neanche, dato che le gelaterie, ad esempio, hanno persino finito le scorte. Scelta azzeccata, si direbbe. Complimenti al Comune, ai negozianti e alla gente. Un’Ancona che ha dimostrato di essere (ancora) viva e vegeta. Se solo tutto ciò diventasse la regola, sarebbe l’ideale per un capoluogo di regione, troppe volte condannato a uno stato comatoso.

Alcuni negozianti aderenti a Sbaracco

«Bene la Notte blu – riflette Papini – ma perché il Comune non si ricorda anche di corso Amendola? Vi ricordate le nostre Notti bianche, qui? Ricordate la bellezza di quegli eventi con balli e musica? Guardate – sottolinea Papini – che siamo noi la vera anima del commercio dorico, non le grosse catene di corso Garibaldi e corso Mazzini».

Anche perché, per la verità, dietro ogni piccola attività di corso Amendola ci sono famiglie che si tramandano di generazione in generazione questi mestieri. «Perché animare sempre il centro quando il vero centro, credo, siamo noi?». Dall’Amministrazione, potrebbero rispondere che i soldi scarseggiano, ma la soluzione, per Papini, è economica e sotto gli occhi: «Sarebbe bastata una Notte bianca a settembre. Certo, il covid ha burocratizzato ogni aspetto dell’organizzazione, ma se viene fatta la Notte blu, perché non fare quella bianca? E vogliamo parlare del Natale?».

Sì, parliamone. «A dicembre, si potrebbe animare piazza Don Minzoni, il Viale e lo Stadio con tanti eventi. Qui, bisogna portare gente e le persone arrivano se il Comune organizza cose. Noi ci mettiamo del nostro, lo abbiamo sempre fatto e continueremo a farlo, ma abbiamo bisogno di sostegno, soprattutto oggi che tra covid e bollette siamo in difficoltà».

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