Ancona-Osimo

Le Sardine radunano le “truppe”: «Possiamo salvare la nostra regione»

Il movimento giovanile è tornato ad Ancona ad una settimana dal voto per proseguire la sua battaglia pacifica contro la destra. Sul palco anche la vicepresidente dell'Emilia-Romagna Elly Schlein

Le Sardine in piazza del Papa

ANCONA – «Le Marche non si legano». Lo storico motto delle Sardine è riecheggiato nuovamente nel cuore di Ancona ieri sera (13 settembre). Il movimento giovanile, nato a Bologna nel novembre scorso, è tornato in piazza del Plebiscito dopo l’ultima manifestazione del 5 dicembre scorso. Sono state le parole di Imagine, il brano icona di John Lennon, a dare il via alle “danze” con il leader delle Sardine marchigiane, Giorgio Mattiuzzo, che ha subito lanciato la sfida in direzione della destra: «Se vogliamo possiamo salvare la nostra regione». Al suo fianco la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Elly Schlein, che ha subito attaccato la destra spiegando come sia inutile avere un leader politico donna, se poi si continua a promuovere un modello femminile relegato al ruolo di moglie e madre.

Le Sardine in piazza del Papa

In una piazza affollata da circa 300 persone, si sono succeduti gli interventi di Caritas, Legambiente dei giornalisti Fabio Salamida e Maurizio Blasi e di due Sardine, una Umbra e una dell’Emilia-Romagna. Ad assistere c’erano anche il candidato governatore di centrosinistra Maurizio Mangialardi, il coordinatore regionale di Articolo 1 Massimo Montesi, gli esponenti di Marche Coraggiose Gianni Maggi e Romina Pergolesi, i candidati del Pd Fabio Sturani e Mirella Giangiacomi.

Mattiuzzo nel radunare le “truppe” ha chiesto ai marchigiani di «essere nuovamente uniti contro una destra mai così estrema e nostalgica come negli ultimi decenni. Non possiamo arrenderci a chi ci ha dato il Decreto Insicurezza, a chi continua imperterrito a farci il lavaggio del cervello facendoci credere che il problema dell’Italia è l’immigrazione», mentre ha spiegato, occorre passare «da una politica sull’immigrazione ad una politica sull’integrazione». Sulle risorse del Recovery Fund e del Mes ha detto «non possiamo dare la possibilità di farli gestire alla destra» perché »ha sempre preso posizioni contrarie all’Europa. Sono un’opportunità troppo importante per il rilancio della nostra regione». Insomma serve «una scelta responsabile» che metta al bando l’astensionismo.

Da sinistra Montesi, Schlein e Mangialardi

Restringendo il perimetro della questione alle tematiche regionali, in pole position fra le priorità da affrontare per Mattiuzzo ci sono la ricostruzione «fisica e sociale post sisma», ma anche la sanità. Temi sui quali hanno chiesto «un cambio di passo al centrosinistra» ma «leggendo il programma di Mangialardi sembrerebbe che questo cambio di passo ci sarà». A sostenere gli stessi temi anche Elly Schlein: «Il centrodestra si batte nel momento in cui si svelano le bugie che racconta alle persone, nel momento in cui si trova una chiarezza di visione che tenga insieme una coalizione larga e articolata come quella che sostiene Mangialardi, come quella con cui abbiamo sostenuto Bonaccini».

Romina Pergolesi e Gianni Maggi

La vicepresidente dell’Emilia-Romagna ha sottolineato che «le persone chiedono chiarezza sui temi sociali per il loro futuro, un lavoro di qualità, il diritto alla casa, il diritto alle cure e naturalmente anche come gestire la transizione ecologica, che possa farci recuperare un rapporto con l’ambiente circostante». Secondo la Schlein però la destra «non ha gli strumenti per riuscire a ricostruire dopo la drammatica vicenda del covid, soprattutto oggi che abbiamo un’occasione senza precedenti di ricostruzione derivante da queste risorse importanti europee. Il Recovery Fund, 209 miliardi, risorse senza precedenti, ma che non cadono a pioggia, vanno orientate al futuro, cioè ad alcune priorità principali che sono priorità su cui le destre non le ho mai sentite discutere: la transizione ecologica, la trasformazione digitale e la coesione sociale. Ecco, anche attraverso queste risorse, si potrà fare tanto anche in questo territorio per recuperare occupazione di qualità, rilanciare l’economia ma anche ricucire i fili con quella parte di società che ha più pagato la crisi precedente: penso ai giovani, penso alle donne, c’è moltissimo che possiamo fare per risalire insieme».

Le Sardine in piazza del Papa

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