Ancona-Osimo

Sanità marchigiana, Fials: «Serve confronto serio con la Regione»

Tante le questioni sul tavolo, dalla disabilità, al piano socio sanitario, fino agli ospedali che non vedono ancora la luce come l'Inrca e Marche Nord. Il sindacato prepara le istanze da sottoporre alla regione il prossimo 21 novembre

Foto d'archivio

ANCONA – Liste di attesa, piano socio sanitario ancora da ultimare, rispetto delle norme contrattuali per i dipendenti. Sono alcuni dei punti ritenuti prioritari da Fials (Federazione Italiana Autonoma Lavoratori Sanità). Punti che il sindacato vuole portare sul tavolo della Regione per discutere delle questioni ancora in ballo come anche la necessità di una rimodulazione della rete ospedaliera, la carenza di personale, la definizione dei nuovi ospedali Inrca, Marche Nord e Fermo.

«L’Inrca dopo oltre 10 anni non riesce ancora a vedere la luce, neanche nelle fondamenta – spiega il subcommissario della Fials regionale – , inoltre non si parla più di Marche Nord e anche Fermo è indietro».

Poi la questione della disabilità, con le numerose difficoltà a cui vanno incontro queste persone negli spostamenti in città: basta solo pensare ai marciapiedi spesso troppo alti e privi di rampe in alcune zone, oltre alla carenza di servizi a loro dedicati.

Il timore della Fials, spiega Claudio Acacia, è quello che «il nuovo piano socio sanitario vada sempre di più in direzione di una apertura verso la sanità privata». Un fatto che i sindacati vogliono assolutamente evitare perché precisano «vogliamo tutelare il diritto alla sanità pubblica». Il tavolo di confronto con la Regione, al quale prenderà parte anche il presidente Ceriscioli, dopo una serie di rimandi, è stato fissato per il 21 novembre, ma nell’attesa il sindacato convocherà un incontro con tutti i quadri regionali per definire tutte le istanze da portare sul tavolo delle istituzioni.

«Ringraziamo l’ex senatrice Camilla Fabbri e il direttore dell’Agenzia Regionale Sanitaria Rodolfo Pasquini per la disponibilità dimostrataci» spiega Acacia. «Speriamo che la data del 21 segni davvero l’inizio di un confronto serio e concreto con la Regione».

 

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