Ancona-Osimo

Salesi, rara malformazione all’esofago curata con tecniche mininvasive

Ad eseguire l'intervento, su una bambina di 10 mesi, il professor Giovanni Cobellis, direttore della Chirurgia Pediatrica dell'Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche, con la sua equipe

Il Prof. Giovanni Cobellis con la sua equipe in sala operatoria

ANCONA – Una rara malformazione congenita all’esofago in una bambina di dieci mesi è stata corretta con tecniche mininvasive innovative all’ospedale Salesi di Ancona. Ad eseguire l’intervento il professor Giovanni Cobellis, direttore della Chirurgia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche, con la sua equipe.

La piccola, era nata con un’atresia dell’esofago di primo tipo, ovvero una mancata formazione di una parte dell’esofago e una eccessiva distanza tra i due monconi esofagei, e appena nata era stata sottoposta ad un primo intervento di posizionamento di una gastrostomia per consentirne l’alimentazione.

Poi, all’età di due mesi i chirurghi del Salesi avevano eseguito l’intervento di ricostruzione dell’esofago in due tempi, a distanza di una settimana l’uno dall’altro, utilizzando una tecnica innovativa con approccio interamente mininvasivo, toracoscopico. Attraverso tre piccole incisioni toraciche di 3 e 5 mm i due monconi esofagei sono stati prima avvicinati l’uno all’altro con punti di trazione, mentre nel corso del secondo intervento, sempre con tecnica mininvasiva, i due tratti di esofago avvicinati sono stati posti definitivamente in collegamento attraverso un intervento di anastomosi esofagea toracoscopica, rendendo possibile l’alimentazione per bocca.

Nel mese di giugno, all’età di otto mesi, la bambina aveva subito un ulteriore intervento mininvasivo con il quale i chirurghi hanno corretto l’importante reflusso gastro esofageo conseguenza della trazione del moncone esofageo inferiore effettuata nel corso dell’intervento ricostruttivo.

Ospedale Salesi di Ancona

«Abbiamo cominciato il trattamento toracoscopico dell’atresia esofagea nel 2016 – spiega il professor Cobellis -, dopo un periodo di apprendimento all’ospedale pediatrico SickKids di Toronto in Canada, tra i primi centri di Chirurgia Pediatrica in Italia ad applicare questo approccio mininvasivo per la correzione dell’atresia esofagea. Il trattamento per il gap lungo tra i due monconi effettuato con tecnica mininvasiva toracoscopica rappresenta un importante passo in avanti nella correzione di questa rara malformazione congenita, in quanto consente di evitare l’intervento di sostituzione esofagea con stomaco o intestino utilizzando tecniche mininvasive, quindi meno traumatiche per il paziente».

Il professore evidenzia che «si tratta di un importante risultato ottenuto grazie ad un grosso lavoro multidisciplinare che ha coinvolto oltre alla Chirurgia Pediatrica, l’Ostetricia, la Neonatologia e l’Anestesia e Rianimazione Pediatrica, a dimostrazione della grande valenza che il Salesi ha nell’assistenza pediatrica e più in generale materno-infantile».

A undici mesi di vita la bambina sta bene, si alimenta e cresce normalmente. Qualche giorno fa la mamma ha scritto ai medici che l’hanno operata: «Ci siamo dimenticati della gastrostomia… ci richiede proprio da mangiare… non sembra lei».

«Una procedura chirurgica che ha valenza nazionale in quanto effettuata solo in alcuni ospedali italiani in cui è presente la Chirurgia Pediatrica – commenta Armando Marco Gozzini, direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche -. Dopo l’intervento chirurgico, grazie al lavoro multidisciplinare dei professionisti dell’area Materno-Infantile, i bambini operati effettuano controlli periodici e mirati utili a monitorare e mantenere una qualità di vita normale. Il Presidio Materno-Infantile rappresenta un’eccellenza nel panorama regionale e nazionale – conclude -; la realizzazione del nuovo Salesi è quindi il felice compimento di un lungo e faticoso lavoro di tutti gli operatori sanitari».

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