Ancona-Osimo

Ripresa sottotono, l’appello dei ristoratori: «Sì alla prudenza, no alla paura»

Nei locali tra Portonovo e Porto Recanati si registra una flessione di clientela del 30-40% rispetto all'anno scorso. Una partenza, quella dei locali, che per ora è in chiaroscuro. Ecco cosa ci hanno raccontato

La spiaggia di Portonovo ai tempi del coronavirus

ANCONA – Fra paura e desiderio di tornare a vivere è partita sottotono la ripresa dei ristoranti dopo il lockdown di oltre due mesi imposto per limitare la diffusione del coronavirus. Non tutti hanno riaperto subito, alcuni hanno infatti preferito rimandare ai primi di giugno per avere più tempo per organizzarsi con i protocolli che dettano regole stringenti, ma intanto la ripartenza è al chiaroscuro. A pesare sulle attività è la paura ancora strisciante fra le persone di essere contagiate.

Lo staff del ristorante il Molo di Portonovo con lo chef Simone Baleani

«Per ora sta procedendo bene, le prenotazioni ci sono e i clienti si stanno comportando molto bene, mostrano rispetto delle regole e sono disciplinati – spiega Simone Baleani, chef del ristorante Il Molo a Portonovo – , anche se notiamo che alcuni nutrono ancora un pò di timori e preferiscono mangiare fuori piuttosto che all’interno del locale. Il nostro auspicio è che si arrivi ad una maggiore serenità da parte delle persone, perché è ora di dire sì alla prudenza, ma basta alla paura».  Intanto a Portonovo gli operatori sono profondamente addolorati per l’incendio che ha divorato nella prime ore della mattina di ieri lo stabilimento balneare Bonetti.  «Per noi è stato un dispiacere enorme, siamo vicini alla famiglia Bonetti, sono qui nella Baia ormai da diversi anni ed erano diventati ormai un punto di riferimento. Oltretutto avevano rinnovato proprio l’anno scorso e stavano lavorando molto bene sia sulla spiaggia che con l’aperitivo, ma anche nella proposta della parte ristorante. È stato un duro colpo e se quella notte non avesse piovuto l’incendio avrebbe potuto interessare anche il bosco, le abitazioni e i ristoranti vicini».

Ezio Giacchetti, titolare dell’omonimo ristorante a Portonovo

«La ripresa è lenta e sottotono e non è stata semplice – spiega Ezio Giacchetti, titolare del ristorante omonimo a Portonovo – , ma sapevamo già che sarebbe stato così». Il ristoratore spiega che stanno lavorando maggiormente a pranzo piuttosto che a cena perché le persone «hanno ancora paura di essere contagiate e ci chiedono di mangiare fuori, anche il meteo di questi giorni non aiuta, ma speriamo che arrivi presto il caldo così da ripartire al meglio».

Intanto però le misure di distanziamento imposte hanno provocato inevitabilmente una riduzione dei tavoli e di conseguenza delle persone che possono mangiare al ristorante, con un conseguente impatto economico sulle attività che registrano orientativamente un calo del 30-40% di affluenza rispetto agli anni scorsi lungo il litorale fra Portonovo e Portorecanati.

Giorgio Tucci, titolare del ristorante della Rosa a Sirolo

«Stiamo lavorando ad un 40% in meno rispetto all’anno scorso – spiega Giorgio Tucci, titolare del ristorante della Rosa di Sirolo – , le difficoltà sono notevoli sia per le spese di affitto del locale sia per il costo del personale che abbiamo cercato di mantenere». Insomma un quadro poco roseo che mette in crisi i ristoratori che chiedono fiducia ai loro clienti: «Se non togliamo un po’ i freni della paura e non allentiamo un po’ le misure visto il calo dei contagi sarà molto difficile lavorare in questa maniera. Non riusciamo a fare un doppio turno per poter rientrare un po’ delle spese e già solo per prendere una prenotazione si perdono quasi 10 minuti per le domande che dobbiamo porre ai clienti per capire se chi viene è convivente o meno, se sono gruppi di amici o colleghi di lavoro che dobbiamo distanziare, insomma ci sembra di essere diventati un ufficio anagrafe».

Uno dei piatti del ristorante della Rosa

«Il meteo di questi giorni non sta aiutando, tanto che venerdì per il freddo abbiamo dovuto accendere i riscaldamenti all’interno del locale – dichiara Davide Bilò titolare del ristorante e dello stabilimento balneare Il Cucale a Marcelli di Numana – . Il balneare non è ancora partito e con il ristorante non siamo ai livelli degli anni scorsi. I clienti stanno arrivando anche se vediamo molta cautela, ma siamo fiduciosi e con le riaperture delle regioni ci sono i presupposti per fare buoni numeri».

La spiaggia di San Michele a Sirolo
(Foto: turismosirolo.it)

«Siamo partiti abbastanza bene – dichiara Marco Benedetti, direttore del ristorante Kiro Kiro di Porto Recanati – abbiamo la nostra clientela consolidata ormai da anni, anche se un 30% di affluenza in meno c’è.  In ogni caso il primo bilancio di queste due settimane di riapertura è abbastanza positivo». Una ripartenza non semplice come sottolinea il direttore: «Ricominciare è stato per certi versi come ripartire da capo,  ma tutto sta procedendo abbastanza tranquillamente».

Marco Benedetti, direttore del Kiro Kiro di Porto Recanati

Tra i paradossi delle normative per il contenimento del contagio il direttore del Kiro Kiro annovera il dover chiedere ai clienti che prenotano se sono conviventi, un paradosso perché chi non vive sotto lo stesso tetto deve mantenere a tavola una distanza superiore rispetto a quella che possono tenere i commensali dello stesso nucleo familiare. «Inoltre – conclude nella sua riflessione – ci troviamo a dover dividere a tavola colleghi di lavoro che magari sono arrivati insieme a bordo dello stesso mezzo». Insomma una serie di incongruenze che lasciano perplessi i ristoratori.

Porto Recanati (foto portorecanatiturismo.it)

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