Ancona-Osimo

Ancona, terzo sciopero dei lavoratori di Residenza Dorica contro la riorganizzazione. I sindacati: «Alta adesione»

Dopo la prima protesta avvenuta l'8 marzo, Fp Cgil e Fisascat Cisl hanno promosso la terza giornata di sciopero per manifestare contro la riorganizzazione oraria

ANCONA – Si fa sempre più tesa la situazione per i lavoratori della Residenza Dorica di Ancona, che ormai da alcuni mesi protestano per «il peggioramento delle condizioni di lavoro come diretta conseguenza della riduzione dei tempi di assistenza nei confronti degli ospiti». Oggi il terzo sciopero proclamato da Fp Cgil e Fisascat Cisl che ha visto una «alta adesione».

A causa delle condizioni meteo avverse che hanno caratterizzato la mattinata di oggi, la manifestazione, che era stata programmata contestualmente allo sciopero, davanti alla struttura, si è svolta nella sede della Cgil Marche ad Ancona, in forma di assemblea.

Fp Cgil e Fisascat Cisl hanno parlato di una riduzione dei tempi di assistenza, «pari a circa il 13%, corrisponde a circa 50 ore al giorno complessive tra assistenza socio-sanitaria e prestazioni infermieristiche». «L’alta adesione allo sciopero di oggi – affermano i sindacati – è anche una forte risposta al recente uso del potere disciplinare da parte dell’azienda, che non ha, però, in alcun modo inibito la partecipazione dei lavoratori all’iniziativa sindacale».

Giorgio Paterna di Fp Cgil Ancona evidenzia che «l’atmosfera è sempre più tesa, perché dall’inizio della vertenza e della mobilitazione sindacale, l’azienda da un lato ha incrementato l’utilizzo del potere disciplinare e dall’altro eroga unilateralmente ai lavoratori disponibili per qualche mese un premio sulla presenza, iniziative – osserva – che però non hanno inibito la partecipazione dei lavoratori allo sciopero di oggi».

Il primo sciopero si era svolto l’8 marzo, dopo che il 1° marzo aveva preso avvio la nuova turnistica. «Con la pandemia – aggiunge Paterna – l’attenzione mediatica e dei cittadini si era spostata sul riguardo delle persone fragili e non autosufficienti e dei sanitari, ma l’azienda sembra averlo dimenticato molto in fretta. Vogliamo coinvolgere e interrogare la Regione su una situazione che è comune anche ad altre strutture socio-assistenziali».

Marco Paialunga di Fisascat Cisl Ancona ricorda «siamo contrari alla riorganizzazione aziendale perché prevede un peggioramento delle condizioni lavorative del personale dipendete che ha una riduzione dei giorni di riposo, ma a ridursi è anche la qualità del servizio offerto agli ospiti. L’azienda ha ridotto di 32 ore il servizio di assistenza socio-sanitaria e di 18 ore quello infermieristico. All’azienda contestiamo che nelle comunicazioni che sta dando ai parenti degli ospiti, il peggioramento dell’assistenza sarebbe dovuto ad un maggior assenteismo da parte dei lavoratori, ma in realtà questo viene meno in seguito al taglio orario operato dall’azienda».

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