Ancona-Osimo

Ancona, reati contro il patrimonio e la persona: sorveglianza speciale per un 27enne pugliese

Furti in abitazione, porto d’armi, illecito utilizzo e falsificazioni di carte di pagamento, sono alcuni dei reati commessi dall'uomo nella zona della Val Musone

La Questura di Ancona
La Questura di Ancona

ANCONA – Accolta dal Tribunale di Ancona, la proposta di Sorveglianza Speciale del Questore di Ancona, nei confronti di un 27enne pugliese dedito ai reati contro il patrimonio e la persona. Le reiterate condotte illecite messe in atto dall’uomo, colpito ora dal provvedimento con obbligo di dimora nel comune di residenza, sono iniziate nell’anno 2016, quando appena ventenne era stato deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di minacce sostanzialmente protratte ininterrottamente sino ad oggi.

Queste si erano concretizzate in una escalation di reati soprattutto contro il patrimonio, come furti in abitazione, porto d’armi, illecito utilizzo e falsificazioni di carte di pagamento, in violazione anche di altre misure di prevenzione e compimento di reati predatori. Come dettagliato nella proposta a firma del Questore di Ancona, Cesare Capocasa, a seguito dell’Istruttoria svolta dalla Divisione Anticrimine,  il comportamento criminoso, tenuto dall’uomo, ha messo in pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica ingenerando allarme sociale, per le plurime violazioni, e anche in relazione alle altre circostanze di precedenti arresti subiti e all’ultima segnalazione per aver preso parte a diversi furti ai danni di abitazioni nella zona della Val Musone e nel comune di Loreto.

Il Tribunale di Ancona, Sezione Misure di Prevenzione, ha ritenuto sussistenti gli elementi di pericolosità sociale dettagliati nella proposta di applicazione del Questore di Ancona, ed ha disposto l’applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno per due anni nel comune di residenza. Il Questore Capocasa: «Un altro tassello nella costruzione della sicurezza e della tranquillità della nostra comunità, perché i reati predatori producono allarme sociale e rendono indispensabile un intervento netto e tempestivo a tutela collettività».

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