Ancona-Osimo

Rapporto GreenItaly e Manifesto di Assisi, le Marche puntano alla sostenibilità

Sono oltre 11.500 le imprese marchigiane che hanno eco-investito nel 2018, Ancona è la provincia più virtuosa. Realacci: «Le imprese che investono nel green sono quelle che vanno meglio»

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Fabio Renzi

ANCONA – Le Marche al 12esimo posto in Italia per gli ecoinvestimenti in prodotti e tecnologie green. È quanto emerge dal decimo Rapporto “GreenItaly” realizzato dalla Fondazione Symbola e Unioncamere. Sono oltre 11.585 le imprese marchigiane che hanno eco-investito o che eco-investiranno e 10.126 i nuovi contratti stipulati a green jobs nel 2019. A fare da traino con 2.674 imprese green è la provincia di Ancona la più virtuosa, seguita da Pesaro-Urbino con 2.074 aziende green, Macerata con 1.585 imprese, poi Ascoli Piceno a quota 1.433 e fanalino di coda Fermo, con 937 imprese.

Il Rapporto è stato illustrato ieri mattina nella sede della Camera di Commercio delle Marche alla presenza del presidente di Symbola Ermete Realacci, del segretario generale della Fondazione Symbola Fabio Renzi e del presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini. Presenti anche Mauro Gallegati, economista dell Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori, rettore Università Politecnica delle Marche, Delle Marche, Maria Letizia Gardoni, presidente Coldiretti Marche, Rodolfo Giampieri, presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centrale, Pietro Marcolini, presidente Istao, Giuseppe Mazzarella presidente Confartigianato Marche, Diego Mingarelli vicepresidente Piccola Industria Confindustria, Maurizio Paradisi vicepresidente Cna Marche, Massimiliano Polacco direttore Confcommercio Marche Centrali e Francesca Pulcini presidente LegambienteMarche Onlus.

Con l’occasione è stato presentato e siglato il “Manifesto di Assisi”, il documento promosso da Symbola che trae ispirazione dall’Enciclica ecologica “Laudato si” di Papa Francesco, nella quale il Pontefice ha richiamato alla cura della “Casa Comune”, ovvero l’ambiente.

«È una alleanza nuova – ha spiegato Ermete Realacci –  fra mondo economico, società e cultura per costruire una economia nuova in grado di affrontare la crisi climatica» e al tempo stesso una «ispirazione per un modello di economia che in Italia è molto forte, in cui bellezza, innovazione, cultura, green economy, territorio e comunità stanno insieme per costruire il futuro».

«L’attenzione all’ambiente – prosegue – rappresenta un importante valore aggiunto per chi lavora sulla qualità dei prodotti». «Rispetto alla spinta della generazione Greta non servono carezze ma risposte concrete» ha detto nel precisare che l’Italia ha molto da dire e «le Marche hanno tanti esempi di imprese forti che traggono la loro forza dal territorio». Inoltre ha precisato che «le imprese che investono nel green sono quelle che vanno meglio».

Poi l’accento sull’Europa e l’importanza politica di scegliere una direzione green: «Se l’Europa spinge in questa direzione può rafforzare il suo peso politico ed evitare di fare passi indietro». Intanto il Manifesto, che può essere sottoscritto da tutti sul sito di Symbola, verrà presentato il 24 gennaio ad Assisi.

Il direttore di Symbola, Fabio Renzi ha annunciato che dopo l’appuntamento di Assisi, nelle Marche è in previsione in primavera un convegno di approfondimento sui dati della green economy regionale. Una data scelta non a caso in vista delle elezioni per il rinnovo del governo regionale. «La sfida climatica si può vincere», ha dichiarato, poi parafrasando Victor Hugo ha spiegato che «Greta è il simbolo di una idea il cui momento è giunto. Ora servono risposte».

«Servono meno slogan e occorre puntare sui giovani», ha spiegato il presidente di Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini. «La Camera di Commercio delle Marche da sempre ha voluto mettere come nono punto nella sua costituzione l’ambiente. Firmare questo documento sul clima è un orgoglio e un valore aggiunto. Come abbiamo visto nell’enciclica di Papa Francesco il clima è importantissimo su questo dovremo lavorare per sensibilizzare i giovani e il mondo imprenditoriale». Secondo Sabatini le Marche devono puntare sull’ambiente marino per ridurre le emissioni radar e sulle start-up per il riciclo.

L’economista e docente Mauro Gallegati ha posto l’accento sulla necessità di «cambiare modo di produrre e di vivere», spiegando che «questa è un’occasione storica per la nostra generazione», mentre il rettore Gian Luca Gregori ha puntualizzato che serve un cambiamento in termini culturali.

Tre le parole chiave individuate da Rodolfo Giampieri «People planet e profit» che le imprese devono coniugare per cambiare il loro modo di fare impresa. Poi ha posto l’accento sul fatto che la globalizzazione si gioca molto via mare, pertanto ha invocato la necessità di porre in atto «strategie e politiche urbane significative».

Pietro Marcolini ha sottolineato l’apporto pedagogico dell’Europa nel riorientamento delle politiche di carattere regionale. Inoltre ha invocato l’istituzione di agende regionali e di un tavolo di confronto sul green in vista delle elezioni regionali: «Serve un impegno che possa tradursi in politiche e modelli di consumo».

«L’agricoltura – ha dichiarato Maria Letizia Gardoni – da sempre applica i principi di quella che oggi chiamiamo economia circolare. Il riuso degli elementi naturali è la manifestazione concreta del principio universale per cui nulla si distrugge ma tutto si trasforma. Questa è l’ennesima dimostrazione di come il nostro settore risponda alle sfide contemporanee  he richiamano sempre di più una maggiore attenzione all’ambiente e alla sostenibilità delle produzioni».

E sempre sul filone delle elezioni regionali Giuseppe Mazzarella dopo aver ricordato l’impegno delle imprese artigiate aderenti alla Confartigianato verso la sostenibilità, ha invocato che l’associazione venga coinvolta dalla politica.

«I territori oggi sono più fragili a causa dei cambiamenti climatici – ha spiegato Diego Mingarelli – occorre investire in un piano di prevenzione e di salvaguardia delle attività economiche spesso colpite da fenomeni legati al cambiamento climatico».

Maurizio Paradisi ha invece ricordato l’impegno di Unico verso la dematerializzazione e la firma digitale di prossima realizzazione. Ma ha anche annunciato che è stato assegnato un dottorato di ricerca per costruire un algoritmo grazie al quale le imprese saranno valutate anche sulla base del comportamento etico e green».

«Il mondo del commercio si integra in maniera perfetta nel manifesto» ha dichiarato Massimiliano Polacco spiegando che l’esplosione delle vendite online non fanno altro che accrescere il traffico veicolare con conseguente impatto ambientale, oltre ad impoverire i centri storici. Poi l’accento sulla necessità di un trasporto intermodale che tenda a privilegiare la rotaia e altre forme rispetto alla gomma.

Francesca Pulcini ha posto l’accento sull’importanza della Blu Economy per le Marche ed ha invocato l’istituzione di una area marina protetta. Poi ha ricordato come esempi virtuosi la raccolta di rifiuti in mare compiuta nel porto dalla dorica Garbage, e quella svolta nel porto di San Benedetto del Tronto da 60 pescherecci locali che raccolgono plastica dalle acque.

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