Ancona-Osimo

Pronto Soccorso, accessi in crescita al Salesi. Fabiani: «Ci avviciniamo all’80-90% dei livelli pre-covid»

Tornano ad affollarsi le sale di attesa, dove arrivano bambini e adolescenti rimasti vittime di incidenti e infortuni anche domestici. In molti casi ci sono anche codici bianchi e verdi. Il punto con il primario

Il pronto soccorso del Salesi di Ancona

ANCONA – Ripresa la normalità sul fronte degli spostamenti e della socialità, tornano a crescere gli accessi al Pronto Soccorso legati non al covid ma ai traumi e agli incidenti nei bambini e nei ragazzi. Insomma le sale di attesa sono tornate ad affollarsi, anche di codici bianchi e verdi, come accadeva prima della pandemia.

«Gli accessi al Pronto Soccorso si sono incrementati parecchio soprattutto dal punto di vista della traumatologia – spiega la dottoressa Elisabetta Fabiani, direttrice del Pronto Soccorso dell’Ospedale Salesi di Ancona – , ci avviciniamo quasi all’80-90% degli accessi che avevamo in epoca pre-covid. Stiamo raggiungendo gli stessi numeri mensili del 2019, in base a quanto emerge ai dati relativi al mese di giugno».

Un incremento era già stato registrato anche durante l’estate scorsa, dopo il lockdown, ma a causa «di una quasi incapacità a riprendere la normalità e al timore di recarsi in ospedale per paura di infettarsi» i numeri erano rimasti più contenuti, mentre ora segnano un netto rialzo. 

Fra i traumi che arrivano all’attenzione dei sanitari del Pronto Soccorso dell’ospedaletto dorico ci sono sopratutto «i traumi domestici, quelli legati agli incidenti stradali e agli infortuni sportivi, anche se questi ultimi arrivano con minore frequenza». Il politrauma in particolare è l’evento più frequente, soprattutto legato ad incidenti stradali e ad investimenti, accanto a questo, spiega il primario ci sono «i traumi da precipitazione, traumi ad alta cinetica che coinvolgono tutto l’organismo».

Sempre presenti poi le cadute e i traumi legati ai nuovi mezzi di mobilità, come gli overboard, gli skateboard e i monopattini elettrici. Rispetto all’estate 2020 però quando «c’era una situazione di rischio ridotto» dal momento che lo sport era solo agonistico o individuale e la socialità inizialmente più ridotta, ora invece «non c’è più timore a venire in ospedale, e mentre l’anno scorso quando accadeva un evento traumatico si reagiva in maniera forse più razionale – sottolinea il primario -, limitando l’accesso al Pronto Soccorso solo ai casi veramente necessari, questa estate si è tornati a rivolgersi ai punti di emergenza anche in quelle situazioni in cui si potrebbe evitare», come ad esempio nel caso dei codici verdi e bianchi.

Insomma non solo i bambini cadono di più ma sono anche le famiglie che tendono a portarli di più in ospedale e questo incrementa gli accessi. Una situazione spinta dalla vaccinazione contro il covid e dal fatto che la pandemia in questa fase sembra maggiormente sotto controllo, conclude il medico. 

© riproduzione riservata

Ti potrebbero interessare