Ancona-Osimo

In Pronto Soccorso al Salesi ancora numerosi accessi per eventi febbrili. Fabiani: «Aggressività e violenza tra minori»

La responsabile del Pronto Soccorso dell'ospedale materno infantile evidenzia che il numero maggiore di accessi è legato a forme virali e a traumi

Il pronto soccorso del Salesi di Ancona

ANCONA – «La pandemia, con il distanziamento sociale, ha cambiato il modo di relazionarci» amplificando la comunicazione sul web e «in Pronto Soccorso a volte facciamo difficoltà a instaurare una comunicazione con alcuni giovani genitori, abituati ormai ad esprimersi con emoticons e abbreviazioni». A riferirlo è la dottoressa Elisabetta Fabiani, responsabile del Pronto Soccorso dell’ospedale Salesi di Ancona.

«È un fenomeno rilevato anche da colleghi di altre regioni – spiega – che come noi hanno notato a volte una difficoltà a comprendere determinate situazioni da parte di alcuni giovani genitori. È un’altra faccia della pandemia che ci troviamo a gestire – aggiunge -: speriamo di recuperare al più presto la relazione faccia a faccia, quella che avviene anche con la mimica facciale e guardandoci negli occhi».

La dottoressa Fabiani riferisce che tra gli accessi che giungono all’attenzione dei sanitari del Pronto Soccorso del Salesi ci sono anche situazioni di «violenza tra pari. Tra marzo e i primi di aprile abbiamo visto tre casi di questo tipo, alcuni avvenuti davanti alla scuola, e altri in ambito familiare».

Forme di disagio che denotano «un cambiamento d’umore dei ragazzi, adolescenti e pre adolescenti, con peggioramento dei disturbi pico e socio-affettivi, che si manifestano con depressione, irritabilità e aggressività. La pandemia ha slatentizzato le situazioni con equilibrio precario» e se la crescita comporta da sempre una fase critica con alternanza di euforia, tristezza e aggressività, in alcuni casi «il disagio richiede una gestione medico-farmacologica».

Una fetta importante degli accessi in Ps ad Ancona, ovvero un «60-70%» circa è ancora legata «a moltissimi eventi febbrili, sia respiratori che gastrointestinali, e ad infezione da streptococco», ma «il 40%» circa dei bambini e ragazzi arrivano nel reparto in seguito a traumi legati alle attività sportive e agli incidenti stradali. «Con la bella stagione ci aspettiamo che questa quota impatterà ancora di più sugli accessi, a causa degli incidenti che possono verificarsi durante le attività che si svolgono all’aria aperta, come al parco, al mare, in piscina o in montagna».

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