Ancona-Osimo

Primo maggio al lavoro per i sanitari, anche le vaccinazioni non si fermano

Nella seconda festa dei lavoratori alle prese con la pandemia, Valentina Bendelari, coordinatrice della Clinica di Rianimazione di Torrette, ci ha parlato dello spirito con cui i sanitari stanno trascorrendo questa giornata

Il centro vaccinale Paolinelli di Ancona

ANCONA – «Anche tra gli operatori sanitari c’è voglia di leggerezza e di iniziare a pensare alla fine della pandemia. Il primo maggio in tal senso è una data che essendo vicina all’estate da l’idea che pian piano si possa tornare alla normalità, che ancora tuttavia non c’è, ma la speranza, quella sì». Anche quest’anno, come gli altri anni è un primo maggio trascorso al lavoro per medici, infermieri e operatori sanitari. Il 2021 però è il secondo alle prese con la pandemia di covid-19.

Valentina Bendelari, coordinatrice della Clinica di Rianimazione di Torrette, l’area Cov5, reparto ancora totalmente covid, ci racconta che come sempre l’attività dei sanitari non si arresta neanche per la Festa dei Lavoratori: «Per noi è un giorno come un altro, non rappresenta un giorno di festa da sempre, ma rispetto all’anno scorso la viviamo con un maggior senso di gravità». Nel reparto sono ancora 17 i pazienti ricoverati su 18 posti letto. La Rianimazione Clinica di Torrette è infatti centro di riferimento regionale per la terapia Ecmo, ovvero per l’ossigenazione extra corporea.

La coordinatrice fa notare che rispetto all’anno scorso, quando c’era la prima fase emergenziale, il lavoro del reparto è aumentato, così come la gravità dei pazienti. «Noi operatori siamo molto più stanchi a causa del lavoro ininterrotto da ottobre, lo sforzo non è mai diminuito e il nostro è l’ultimo reparto a diventare “pulito”: mentre alcuni colleghi festeggiano la chiusura delle aree covid, noi siamo ancora nel pieno della pandemia».

La preoccupazione maggiore dei sanitari in questo momento è che se l’anno scorso il lockdown aveva limitato la diffusione del contagio garantendo una estate tranquilla, quest’anno invece «c’è maggiore ansia». «Sappiamo che le persone hanno bisogno di uscire e di riunirsi, se questo da un lato fa bene, dall’altro potrebbe poi coinvolgere nuovamente il sistema sanitario» riaccendendo i contagi. Il timore, come spiega, è quello «di una nuova piccola fase pandemica».

La pandemia, però, ha portato anche ad un maggiore spirito di unione fra i sanitari, c’è più senso di squadra: «C’è una maggiore coesione tra il gruppi di lavoratori, siamo più uniti nella lotta verso un obiettivo comune, quella contro la pandemia».

Daniela Cimini al centro vaccinale di Ancona

Il lavoro non si arresta neanche al centro vaccinale Paolinelli di Ancona, dove i sanitari sono impegnati nella più importante campagna di immunizzazione della storia. Anche oggi i 14 punti vaccinali allestiti sul territorio regionale sono operativi per somministrare i sieri contro il covid-19. Ad oggi sono 555.465 le dosi somministrate su 595.130 giunte nelle Marche, un 93,33%: di queste 402.015 sono prime dosi e 153.450. Un risultato frutto dell’impegno senza sosta dei sanitari. Gli over 80 vaccinati sono 107.592 con prima dose e 67.657 con richiamo, le persone estremamente vulnerabili che hanno avuto la prima dose sono 72.919 e 23.836 i richiami, mentre gli over 70 sono
83.203 con prima dose e 5.349 con seconda. Gli over 65 vaccinati sono 30.779.

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