Ancona-Osimo

Ancona, inflazione in calo ad ottobre. Ecco cosa costa meno. Il punto con Federconsumatori

Dopo il calo di settembre, quando si era registrato un -0,4%, a ottobre l'inflazione ha fatto registrare una nuova flessione (-0,3%)

ANCONA – Crolla ad Ancona il tasso tendenziale annuo dei prezzi al consumo (Nic) che nel mese di ottobre si attesta a un + 0,9% rispetto al +4,4% registrato nel mese di settembre. Emerge dai dati dell’Ufficio statistica del Comune di Ancona. Dopo il calo mensile di settembre quando si era registrato un -0,4%, a ottobre l’inflazione ha fatto registrare una nuova flessione (-0,3%). Una frenata che ha fatto calare ulteriormente il valore tendenziale per l’intero anno.

La diminuzione dei prezzi ad ottobre riguarda la maggior parte dei capitoli di spesa ad eccezione dell’abbigliamento e delle calzature che registrano un +0,2%, dell’istruzione che segna un +0,6% e della voce altri beni e servizi che registra un +0,2%. Restano invariati i prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche, così come quelli dei servizi sanitari e per le spese legate alla salute.

A calare sono i prezzi delle bevande alcoliche e dei tabacchi (-0,1%), delle spese legate all’abitazione acqua energia elettrica e combustibili (-0,3%), al mobilio e agli articoli e servizi per la casa (-0,6%). In flessione anche trasporti (-0,2%), comunicazioni (-1%), spettacolo e cultura (-0,9%).

Il tasso tendenziale su base annua risulta in forte calo solo nel capitolo relativo alle spese per l’abitazione (acqua energia elettrica e combustibili) che registra un -15,5%, mentre sono in leggera diminuzione i prezzi delle comunicazioni (-0,6%). Le voci che invece ancora sono in netto rialzo a livello tendenziale (sopra il 3%) sono quelle dei prodotti alimentari e bevande analcoliche (+5,6%), dei servizi ricettivi e di ristorazione (+5,4%) e ei trasporti (+4,4%).

Federconsumatori Ancona rileva come «il calo maggiore sia concentrato sui combustibili, una voce piuttosto altalenante e per questo da prendere con le pinze – spiega Serena Cesaro – perché già domani la situazione potrebbe essere diversa da quella attuale».

«Il problema più grosso – prosegue – è rappresentato dalla crescita dei mutui: vediamo moltissime famiglie in difficoltà tra coloro che non sono riusciti a sospenderli. Inoltre, con questi tassi di interesse, sta frenando anche il mercato immobiliare».

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