Ancona-Osimo

Post lockdown, è boom di malori e disturbi cardiaci

Secondo uno studio la mortalità per infarto in Italia è cresciuda dal 4,1% al 13,7%. Durante l'epidemia di coronavirus molte le persone che hanno rinunciato a farsi controllare e a farsi curare, trascurando patologie croniche o nuovi sintomi

L'ospedale regionale di Torrette
L'ospedale regionale di Torrette, ad Ancona

ANCONA – Crescono gli accessi per scompenso cardiaco, fibrillazione atriale, arresto cardiaco e aritmie a Torrette. La sospensione delle attività ambulatoriali e di presa in carico, attuata per fronteggiare l’ondata di ricoveri legata al coronavirus, inizia a far sentire i suoi primi effetti con numerosi casi che giungono all’attenzione dei medici. Durante la fase del lockdown sono molte le persone che hanno rinunciato a farsi controllare e a farsi curare, trascurando patologie croniche o nuovi sintomi per il timore del contagio.

«Il vero grande problema» del post-lockdown come evidenzia il primario della Cardiologia degli Ospedali Riuniti di Ancona, Gian Piero Perna «non sono i casi gravi, ma le nuove diagnosi». Gli accessi riguardano soprattutto «le sindromi coronariche acute e croniche – spiega – pazienti che hanno preferito non venire in ospedale per paura di contrarre il virus, ma anche perché avevano sintomi modesti e hanno preferito restare a domicilio».

Ma un vero e proprio boom di richieste si registra anche sul fronte delle aritmie, sia dalle Marche che da fuori regione, spiega il professore associato dell’Università Politecnica delle Marche e dirigente medico della Sod della Clinica di Cardiologia del Lancisi, Antonio Dello Russo. I pazienti arrivano dall’Abruzzo, dall’Emilia Romagna, dal Lazio, dall’Umbria, ma anche dalla Puglia e dalle Isole Eolie.

«Abbiamo ripreso la routine rapidamente e stiamo trattando tutti i pazienti con aritmie che avevano bisogno di ablazione, interventi sospesi nel periodo del lockdown – spiega il professor Dello Russo -, ma che ora stiamo recuperando. Stiamo lavorando molto. Consiglio di non trascurare le patologie aritmiche, specie se frequenti e persistenti – osserva – è bene rivolgersi ai centri di riferimento e non sottovalutare svenimenti e cardiopalmo protratto».

Nonostante il ritmo delle visite e dei ricoveri sia «ripreso anche in maniera sostenuta» alla cardiologia di Torrette, spiega il professor Perna, mancano all’appello ancora 8 posti letto per colpa dell’emergenza che ha portato ad operare una riduzione del numero dei posti letto durante l’epidemia.

Se da un lato la presa in carico delle urgenze non si è mai fermata, dall’altro la ripresa dell’attività ambulatoriale nel post covid «deve tener conto delle problematiche legate alle nuove modalità» imposte per evitare il contagio: «Anche se il protocollo per le coronarografie è più snello di prima, ci costringe però al pre-ricovero dei pazienti e al tampone», osserva il professor Perna, mentre parallelamente viene ridotta al minimo la permanenza dei pazienti in ospedale per fronteggiare la mole di richieste che arrivano quotidianamente.

Numerosi poi i malori accentuati al periodo estivo, mentre crescono parallelamente gli arresti cardiaci che vedono a Torrette almeno 4-5 ricoveri. Uno studio italiano pubblicato sulla rivista European Heart Journal ha messo nero su bianco quanto sta accadendo: la mortalità per infarto è cresciuta in Italia durante il lockdown, passando dal 4,1% al 13,7%., mentre nello stesso periodo sono crollati del 70% i ricoveri per patologie cardiovascolari e del 37% le procedure interventistiche. Un problema ingente se si considera che le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte nel nostro Paese.

Fondamentale che «i pazienti in terapia con farmaci anti ipertensivi si facciano controllare frequentemente dal medico di famiglia per rimodulare la terapia» adeguandola alla stagione in corso: il rischio, come osserva il primario, è quello di incorrere in cali di pressione. Ma una attenzione particolare deve essere posta anche all’alimentazione e all’idratazione, «preferendo frutta e verdura, cibi leggeri, ed evitando alcol ed un’eccessiva assunzione di cibo». Inoltre le persone affette da cardiopatie dovrebbero evitare di esporsi al sole nelle ore più calde.

Ma quali sono i sintomi da non trascurare? «Un dolore al torace o allo stomaco, diverso da quello della gastrite, una eccessiva stanchezza e affanno dopo pochi passi o sforzi che prima erano tollerati. Attenzione anche a capogiro e svenimenti, sintomi importanti che devono spingere subito ad un  consulto con il medico di famiglia».

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