Ancona-Osimo

A Posatora il Meeting dei Popoli, un dialogo tra diverse etnie

Sono previsti giochi dal mondo, tavola rotonda, spettacolo con poesia, danze e musica. L'arcivescovo Spina: «Dialogare è fondamentale per vivere insieme e vivere da fratelli su questa terra»

ANCONA – Un meeting per favorire l’incontro e il dialogo tra le diverse etnie presenti nella città. Domenica 16 giugno, dalle 16.30 alle 21.30, Ancona vivrà una giornata storica al Parco Belvedere di Posatora, dove si svolgerà il Meeting dei Popoli – La convivialità delle differenze, promosso dall’Arcidiocesi di Ancona-Osimo. Un evento aperto a tutte le persone provenienti da ogni angolo del pianeta, che vuole essere un momento di festa per tutti i popoli, per un’unica famiglia umana.

Alle 16.30 ci saranno i “giochi dal mondodedicati ai bambini, con attività ludiche animate dalle famiglie italiane e straniere. Seguirà alle 18.30 nell’area dell’Anfiteatro, una tavola rotonda con Asmae Dachan, giornalista recentemente insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica; Antonio Bonifacio, Delegato Regionale Migrantes Campania, e Angelo Spina, Arcivescovo Metropolita di Ancona-Osimo. Dalle 19.30 è previsto lo spettacolo “Convivialità Show”, condotto dal giornalista Maurizio Socci, con l’alternarsi delle varie nazionalità che interverranno esprimendosi in poesie, musiche, racconti e danze tipiche dei vari paesi e delle differenti culture.

Angelo Spina, vescovo dell’arcidiocesi di Ancona-Osimo

Lo scorso anno, l’Arcivescovo Spina ha voluto che venisse celebrata la “Pentecoste dei popoli” nella cattedrale di san Ciriaco, alla quale parteciparono molte persone delle diverse etnie presenti nella città. «In questo anno francescano – afferma Mons. Spina – vivremo l’incontro a Posatora in un pomeriggio di riflessione e convivialità. Ancona conta circa centomila abitanti, ha oltre tredicimila persone non italiane, appartenenti a circa ottanta etnie diverse. Queste persone le incontriamo per strada, nei negozi, nei luoghi di lavoro, nelle parrocchie e alla Caritas. L’incontro del 16 giugno vissuto con giochi per ragazzi, una tavola rotonda, canti, danze, poesia e cibo, vuole essere un momento di festa per tutti i popoli, per un’unica famiglia umana. San Francesco di Assisi, in questo anno, ci sprona a vivere il comandamento nuovo dell’amore. Noi amiamo perché siamo stati amati da Qualcuno, questo porta ciascuno di noi a creare un mondo nuovo, accogliendo e testimoniando l’amore libero e gratuito del Signore Gesù.

Dialogare oggi è fondamentale per vivere insieme e vivere da fratelli su questa terra. Le differenze tra le varie comunità ed etnie sono una vera ricchezza. Se ci si chiude in se stessi o si ignora l’altro, non c’è amore per l’altro e la mancanza di amore è il primo passo per uccidere l’altro nel nostro cuore, per estrometterlo ed emarginarlo. L’evento che rientra nelle celebrazioni dell’anno francescano, vuole aiutare a dare una importante testimonianza di convivenza civile tra i popoli diversi. La paura del diverso, dello straniero, di chi ha un’altra cultura non deve farci rimanere chiusi in noi stessi. L’incontro e la festa creano solidarietà e fanno superare qualsiasi distanza. È la via della pace che, nel ricordo di San Francesco, uomo di pace, strumento di pace, la nostra Chiesa, con gli Uffici pastorali, in collaborazione con il Comune di Ancona, desidera far volare alta per una città viva».

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