Ancona-Osimo

Le polveri sahariane velano il cielo, Passerini: «Il cambiamento climatico rende il fenomeno più frequente»

Le polveri sono trasportate dall'Anticiclone Africano che si estende fino all'Italia

Il cielo velato sopra le Marche con l'umidità richiamata dalle polveri del Sahara

Incursione di polveri sahariane sui cieli delle Marche. Il fenomeno, che sta interessando anche altre aree del Paese, è causato da «un Anticiclone Africano molto vasto – spiega il professor Giorgio Passerini, docente di Fisica Tecnica Ambientale dell’Università Politecnica delle Marche – che dall’Africa si estende fino all’Italia, abbracciando metà del Mediterraneo».

Non è la prima volta che accade, puntualizza, ma «il cambiamento climatico sta rendendo il fenomeno molto più frequente rispetto al passato». Si tratta di «un particolato molto sottile, trasportato anche a svariate migliaia di chilometri di distanza, che produce, tra i vari effetti, una pioggia colorata» con residui di sabbia ben visibili ad esempio sulle auto, e che sta offuscando i cieli di giallo.

«Sono polveri crostali – spiega il docente – ovvero polveri provenienti dalla crosta terrestre che si sollevano e vengono trasportate nell’atmosfera. L’Anticiclone ‘preleva’ le polveri dal Nord Africa e le porta fino a noi: una parte è costituita dal cosiddetto ‘aerosol’ che i polmoni sono in grado di filtrare, ma un’altra parte è costituita anche da polveri sottili come le Pm10, più dannose per la salute».

Le polveri crostali sono anche responsabile indirettamente della velatura presente nel cielo: «Agiscono da nucelo di condensazione per l’umidità – prosegue – il pulviscolo favorisce la condensazione del vapor d’acqua che produce una sorta di nebbia, quelle velature del cielo che se da un lato riducono un po’ la situazione di fastidio legata al caldo, dall’altra fanno ristagnare gli inquinanti a terra. Fortunatamente in questa fase dell’anno non essendoci i riscaldamenti delle abitazioni accesi, non dovrebbero esserci problemi acuti di inquinamento, ma resta il rischio dell’inquinamento da ozono, tipico di questo periodo per le radiazioni solari, e dannoso per la salute umana e per le piante».

Intanto l’afa non molla la sua presa sulle Marche e oggi, 21 giugno, si avrà il picco delle temperature che nell’entroterra, secondo l’esperto potranno anche superare i 42 gradi. Il caldo non risparmierà neanche le ore notturne, tanto che il professor Passerini annuncia la prima vera notte tropicale della stagione con temperature fino a 26 gradi. Da lunedì però dovrebbero arrivare dei temporali che potrebbero interessare anche la nostra regione, con piogge fino a mercoledì.