Ancona-Osimo

Ancona, la Pinacoteca ospiterà il “Ritratto dei Marchesi Busca” di Podesti

L'opera affiancherà lo straordinario “Giuramento degli anconetani”. ll professor Stefano Zuffi: «È il primo capolavoro dell'artista, dipinto nel 1825»

Pinacoteca civica di Ancona

ANCONA – Accanto al “Giuramento degli anconetani”, la Pinacoteca ospiterà presto un altro dipinto di Francesco Podesti: il “Ritratto dei Marchesi Busca“, primo capolavoro dell’artista, datato 1825. Quest’opera arricchirà in maniera decisiva la collezione della città di Ancona e la Pinacoteca che porta il nome del pittore anconetano.

“Ritratto dei Marchesi Busca” di Francesco Podesti

La possibilità di acquisire l’opera era emersa nel corso del 2020 ed è frutto del dialogo tra l’Amministrazione e una ampia comunità culturale cittadina. Molti, infatti, ne avevano sottolineato l’opportunità, a partire dall’ex direttore della Pinacoteca, Michele Polverari, sino all’architetto Massimo Di Matteo, progettista dell’allestimento del Museo per la riapertura del 2016 e grande esperto della storia e della cultura di Ancona. Con loro, associazioni del territorio, come Centocittà, Lions, Rotary e molte altre, hanno mostrato l’intenzione di collaborare. Le segnalazioni non sono cadute nel vuoto. L’occasione è parsa ancora più interessante, alla luce della ristrutturazione del piano del Museo che affaccia nel chiostro monumentale, e di un piano di sviluppo dei Musei Civici avviato con l’incarico della curatela al professor Zuffi. Sono, così, iniziate le interlocuzioni con gli eredi Mellini, proprietari del dipinto.

Paolo Marasca
Paolo Marasca

«Non è stato facile – racconta l’assessore alla Cultura Paolo Marasca – per molte ragioni. La collezione Mellini è straordinaria e interessa molti grandi Musei. In particolare, l’interesse per questo dipinto di un importante Museo statale ci ha lasciato sino all’ultimo con il fiato sospeso, ma siamo arrivati a buon fine. Senza dubbio sono stati determinanti il lavoro del professor Zuffi e la consulenza sempre preziosa di Carlo Giantomassi, oltre al team del Museo. Tra i fattori che hanno messo in pericolo l’operazione, bisogna dirlo, la pubblicità che a volte è stata fatta da alcuni, di sicuro bene intenzionati, ma che hanno parlato così tanto dell’occasione da risvegliare l’agonismo di chi desiderava il dipinto quanto noi. Per un periodo ce la siamo vista brutta, perché alcune dichiarazioni sparse hanno davvero messo in pericolo l’operazione. L’opera è bellissima e, con il Giuramento, è uno dei due capolavori assoluti del Podesti. Ora Ancona li avrà entrambi, e avrà così un museo nel museo dedicato a uno dei maggiori artisti dell’Ottocento italiano. Si tratta di un segnale importante in un periodo difficile, dal quale bisogna ripartire riconoscendo quali sono, davvero, le cose importanti. Questa lo è».

Il dipinto sarà visionato dal professor Zuffi a Verona, sede attuale della collezione Mellini, prima di portare a termine gli atti necessari, per i quali la Giunta comunale ha dato indirizzo agli uffici. L’acquisizione rientra nella più ampia “seconda fase” di sviluppo dei Musei Civici, come spiega Maria Vittoria Carloni, conservatrice museale dell’assessorato alla cultura: «Stiamo lavorando sul complessivo miglioramento della Pinacoteca intesa come museo-servizio. La revisione del percorso di visita e dell’allestimento godrà di un nuovo focus monografico sull’artista fondatore della Pinacoteca, individuato in seno alle nuove sale espositive prospicienti il rinnovato ingresso da via Pizzecolli. La prospettiva di tornare ad accedere dal chiostro monumentale ci ha indotto ad un generale ripensamento sull’uso degli spazi, sia su quelli espositivi che sugli ambienti in cui si sviluppano altri servizi e progettualità (archivi, esposizioni temporanee, attività educative). Ripensamento che svolgiamo sotto la prestigiosa guida del professor Zuffi. La Pinacoteca è una fucina in cui il lavoro non è mai venuto meno, dal riordino delle numerose opere in deposito ai progetti di valorizzazione online, svolti anche grazie alla competenza del personale del soggetto gestore».

A proposito del capolavoro, il professor Stefano Zuffi ne parla così: «Dipinto nel 1825, il doppio ritratto dei marchesi Busca è senza dubbio il primo capolavoro di Podesti. Per il venticinquenne artista (il cui dinamico autoritratto fa capolino sullo sfondo del dipinto) l’occasione per affermarsi come uno dei più importanti pittori sulla scena italiana del primo Ottocento, poco dopo la morte del grande Antonio Canova e in parallelo con il consolidarsi della fama di Francesco Hayez. Occasione brillantemente sfruttata, anche grazie alla evidente empatia provata da Podesti per i due personaggi: all’incirca suoi coetanei, i giovani marchesi Busca sono i rappresentanti di una società erede dell’illuminismo milanese, con una forte apertura internazionale, grandi curiosità intellettuali (il maggiore dei due fratelli diventerà un egittologo di grande fama), e pronta a guidare quel Risorgimento nazionale a cui lo stesso Podesti ha dato un forte contributo con le opere maggiori, fino al Giuramento degli Anconitani. La possibilità di assicurare alla città di Ancona il doppio ritratto dei marchesi Busca è una straordinaria occasione per il patrimonio artistico della città, e si inserisce perfettamente nel progetto di ridefinizione della Pinacoteca Civica, intitolata a Francesco Podesti: nel nuovo allestimento che è in preparazione, il dipinto avrà una visibilità e un ruolo di assoluta importanza».

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