Ancona-Osimo

Ancona, c’è Picasso in vetrina: «La colomba della pace pronta a spiccare il volo»

I commercianti di corso Amendola in prima linea contro tutte le guerre: «Promuoviamo la pace approfittando del periodo pasquale. A maggio, un’esposizione con gli artisti dorici». Plauso dei clienti: «Bel messaggio, bravi per l'iniziativa»

Daniela e il figlio Alessandro, della "Boutique Fladan"

ANCONA – Da Ancona al resto del mondo, passando per l’Ucraina: la colomba di corso Amendola spicca il volo dalle vetrine dei negozi del centro. È questa l’iniziativa dei commercianti del corso del rione Adriatico, «il centro commerciale naturale di Ancona da sempre impegnato per il sociale».

Una colomba della pace realizzata dal pittore nel 1962, variando la convenzionale immagine del volatile pacifista, portante il solo rametto di olivo, con un uccello radioso ricoperto di vari elementi floreali nel becco e sulle ali.

Ci si scattano foto e selfie, davanti le vetrine di corso Amendola: «È un bel messaggio di pace. Di questi tempi, bisogna mobilitarsi come si può» – dice un anziano, in compagnia della moglie.

Angela Migliaccio, portavoce dei commercianti di corso Amendola

«Noi negozianti possiamo fare ben poco per promuovere la pace e dire stop a tutte le guerre. Ecco, quel poco che possiamo fare passa dalle nostre vetrine» – sottolinea Angela Migliaccio, make up artist e titolare del negozio di corso Amendola 56/d.

Corso Amendola, negli anni, è stato da sempre impegnato sul sociale. Le ultime iniziative, in ordine di tempo, hanno riguardato raccolte fondi per organizzazioni sanitarie, ma anche ospedali e campagne di sensibilizzazione nelle scuole per il diritto allo studio e ora, a pochi giorni dalla Pasqua, ecco la colomba di Pablo Picasso sulle vetrine del corso.

L’idea è partita proprio da Migliaccio: «Stavo scorrendo delle immagini pasquali. Poi, sa, a maggio, con gli altri colleghi esercenti pensavamo già di fare un’esposizione di artisti locali nelle nostre vetrine e così abbiamo pensato: ˈPerché non cogliere il periodo pasquale per lanciare un messaggio di solidarietà, di unione e di pace?ˈ».

L’opera esposta sulle vetrine di corso Amendola fu realizzata nel 1962 da Pablo Picasso

Detto fatto, pioggia di adesioni. Oltre 40 le attività con Picasso in vetrina. L’esposizione rimarrà (per così dire) visitabile fino a Pasqua. Poi, a maggio, l’iniziativa artistica per promuovere i talenti (e le opere) doriche. Dall’iniziativa, probabilmente, resteranno fuori coloro che hanno il chiosco all’interno del Mercato coperto, perché non tutti hanno la vetrina.

«Non un quadro, ma una sorta di serigrafia, una stampa su cartoncino». Le adesioni potrebbero essere ancora tante: «Le opere? Le finirò di consegnare oggi», perché nel frattempo si stanno aggiungendo locali su locali. Spiegano ancora alcuni titolari: «Volevamo mandare un messaggio di serenità e abbiamo scelto una colomba, sia come simbolo della Pasqua sia come simbolo della pace».

«E su questo tema, il pittore e scultore spagnolo, di opere, ne ha fatte tante». Molte le iniziative portate avanti dai titolari delle attività di corso Amendola.

Qualche mese fa, avevano chiesto al Comune l’installazione di una panchina rossa per tenere l’attenzione alta sulla violenza di genere. L’Amministrazione l’ha approvata e ora la seduta si trova in piazza Don Minzoni. Una piazza con esposizioni pittoriche tra gli alberi, non lontana dal luogo di realizzazione di «un calendario del sorriso come obbligo sociale».

La vetrina di “Rosy – biancheria per la casa”

E ancora: «Durante l’anniversario della Repubblica italiana, abbiamo tutti esposto il tricolore. È stato bellissimo, ci piace far riflettere la gente. Sapete – prosegue Migliaccio, da corso Amendola – è un po’ come quando leggete un giornale. Si guarda la pagina, che sia su carta o sul web, si legge il titolo, lo si approfondisce nell’articolo, si riflette, si pensa e si traggono delle conclusioni».

«Ecco, la nostra vetrina potrebbe essere un veicolo, un mezzo, un vettore di riflessione su temi cruciali e importantissimi che riguardano tutti noi. La guerra in Ucraina? Abbiamo pensato proprio a quella, ma le guerre sono in tante altre parti del mondo. E vanno fermate tutte, nessuna esclusa. La nostra colomba volerà per questo».

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