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Pd Marche, vertice a Roma con Letta. Mangialardi: «Normale qualche tensione». Mastrovincenzo: «Disponibile al dialogo»

Non si placano le tensioni interne al Pd. A tentare la strada della mediazione sarà il segretario nazionale dei dem. L'obiettivo è quello di una candidatura unitaria che appare tuttavia al momento lontana

Da sinistra Antonio Mastrovincenzo e Maurizio Mangialardi

ANCONA – La candidatura a segretario regionale del Pd sarà il tema al centro del vertice romano di domani – 10 novembre – , convocato dal leader nazionale dei dem Enrico Letta in vista del congresso regionale che rinnoverà i vertici del partito e che è stato fissato per il 19 dicembre.

Mentre si avvicina la scadenza del 20 novembre, entro la quale dovranno essere ufficializzate le candidature, nel Pd permangono le divisioni e la candidatura unitaria auspicata a livello nazionale sembra per ora lontana. Sarà il leader Letta a tentare la strada della mediazione, ma le tensioni per ora sono alte.

Sul tavolo al momento sono due le ipotesi di candidatura: quella del consigliere regionale ed ex presidente dell’Assemblea Legislativa delle Marche Antonio Mastrovincenzo, sostenuta da una petizione sottoscritta da 107 tra esponenti di partito, amministratori locali e segretari comunali, e appoggiata dall’ex governatore Luca Ceriscioli, e poi  quella di Augusto Curti, l’ex sindaco di Force sostenuto dall’area del sindaco di Pesaro Matteo Ricci.

Antonio Mastrovincenzo

Nei giorni scorsi il capogruppo consiliare Maurizio Mangialardi era entrato a gamba tesa sul nome di Mastrovincenzo, definendo la sua candidatura come «fuga in avanti», mentre la presidente della Commissione per il congresso regionale Silvana Amati aveva auspicato un candidato dedito al partito, lasciando intendere una figura che non ricopre al momento altri incarichi.

Mentre la tensione è palpabile, fra i dem, Letta domani tenterà la strada della mediazione. A Roma andranno i parlamentari del Pd e i consiglieri regionali Mastrovincenzo, Bora, Carancini e il capogruppo Mangialardi. Certo non sarà facile trovare la quadra.

«Ho dato ampia disponibilità al dialogo e al confronto – afferma il dem Mastrovincenzo in vista del vertice romano -anche soprattutto con la segreteria nazionale. Mi sembra giusto andare, confrontarsi e vedere se ci sono forme di mediazione che possono tenere unito il partito senza ricorrere alle primarie che comunque rimangono una strada eventualmente perseguibile se non si trovasse l’unità».

Sentito sul clima nel partito, Mastrovincenzo non nasconde che non sia «l’ideale», ma evidenzia anche di non aver risposto «a nessun tipo di intervento né di provocazione. Il livello di scontro va tenuto basso, e anzi non ci dovrebbe essere, dovrebbe esserci invece spazio per il confronto, per migliorare il partito, per rilanciarlo e per confrontarsi davvero con il centrodestra al governo della Regione».

Il capogruppo dei dem Mangialardi definisce come «importante» la linea del segretario nazionale Letta, messa in campo per cercare di trovare una soluzione unitaria. «Abbiamo già individuato un percorso, quello del congresso, con primarie aperte a tutti i cittadini, e se si potesse arrivare ad una proposta condivisa sarebbe quanto mai opportuno».

Maurizio Mangialardi, capogruppo consiliare Pd

Una possibilità «indubbiamente» complicata quella della candidatura unitaria, perché come sottolinea il capogruppo «c’è stato un percorso articolato. Spero che prevalga il buon senso. C’è bisogno di un partito compatto, che riesca a muoversi all’unisono, perché con l’azione di questo governo destra-destra della Regione Marche occorre un partito che dia voce e propulsione all’azione del gruppo consiliare».

Sui rapporti interni al Pd, Mangialardi spiega che come in tutti i congressi predominano dialogo «ma anche qualche tensione, penso che sia assolutamente normale: l’intelligenza porterà a ricondividere il risultato finale che emergerà». Sollecitato dai giornalisti sulla candidatura di Mastrovincenzo, Mangialardi ha glissato spiegando «sono il capogruppo, non sapevo della sua candidatura, questo mi ha sorpreso e non era il candidato unitario perché ce ne sono già diversi. Per le polemiche non ci sono mai state, tutti conoscono le competenze di Antonio (Mastrovincenzo, ndr), è uno dei soggetti che parteciperà alla competizione».

Su una possibile terza via ha detto «la preferivo, l’ho sempre detto, quando non sapevo che ci fosse Antonio (Mastrovincenzo, ndr) in campo. Ha sorpreso un po’ tutti. Sapevamo della disponibilità di Augusto Curti, una perspna giovane, che ha avuto esperienza amministrativa, è stato coordinatore regionale dell’Anci ha rapporti da tempo dentro il partito. Ero convinto che ci fosse la possibilità di arrivare ad una candidatura unitaria, così non è e abbiamo deciso di fare le primarie, nessun dramma».

Secondo Mangialardi il segretario nazionale potrebbe anche chiedere un passo indietro ad entrambi i candidati per «trovare una forma di convergenza su un percorso individuato, comunque le primarie non sono un problema, c’è un percorso voluto dall’intera Assemblea, votato all’unanimità, abbiamo deciso una data, l’importante è arrivarci con i toni adeguati e con l’idea che alla fine staremo tutti insieme. Se poi dovessimo arrivare ad un candidato unitario sarebbe anche meglio».

Il 19 dicembre, giorno delle elezioni, sarà eletto segretario regionale del partito il candidato che otterrà il 50,1% dei consensi, mentre se non si raggiungerà la maggioranza assoluta, si procederà al ballottaggio fra i due più votati.

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