Ancona-Osimo

Ancona, paura per i cani a Brecce Bianche: «Würstel con chiodi nei fazzoletti di carta»

Le testimonianze di due proprietari che hanno lanciato l'allarme tramite i gruppi Facebook della città: «Le esche sono nascoste per bene, fate particolare attenzione nei parchi e nelle aree verdi»

ANCONA – Esche killer a Brecce Bianche. Si moltiplicano gli avvistamenti di bocconcini di carne con all’interno dei chiodi. Stamattina (29 settembre), un cittadino – tramite Facebook – ha segnalato la presenza di polpette avvelenate all’interno di un fazzoletto di carta.

Raggiunto al telefono, spiega: «Bisogna fare attenzione. Nella zona di Brecce Bianche – dice –, questa mattina sono riuscito a togliere dalla bocca del mio cane una salsiccia con un chiodo dentro avvolta in un fazzoletto di carta bianco».

Le esche con viti rinvenute a Brecce Bianche (foto Lav Ancona)

Qualche giorno fa, situazione analoga in via Crocioni, quando la proprietaria di un cagnolino ha salvato in extremis il proprio Fido che stava masticando un bocconcino con dei chiodi all’interno.

«Era una di quelle esche che vengono nascoste per bene – fa la donna –. Ho subito chiamato la polizia locale. I vigili sono arrivati affiggendo i soliti cartelli di monito». Via Crocioni è la via da cui è iniziato tutto, anni fa.

Gli episodi si ripetono ciclicamente anche in centro, verso il viale della Vittoria e in piazza Cavour. Massimiliano Stampella, della Lav di Ancona (la Lega anti vivisezione, ndr) ha più volte evidenziato come la situazione fosse critica. «I ritrovamenti di pezzi di carne con chiodi dentro si fanno sempre più frequenti e la situazione inizia ad essere abbastanza critica. Tra l’altro – sottolineava tempo fa Stampella – questi episodi accadono sempre negli stessi periodi».

E ancora: «Il consiglio per proteggere i nostri amici a quattro zampe? Far loro indossare una museruola nelle zone dei ritrovamenti dei würstel per qualche tempo. Va bene anche una museruola di stoffa».

I punti interessati dai ritrovamenti sono non solo i marciapiedi, ma anche (e soprattutto) le zone verdi, i parchi o le aiuole dove gli amici a quattro zampe amano sgambettare.

Nei mesi scorsi, un’anconetana, per fronteggiare questo annoso problema, aveva persino ideato e messo in funzione un’apposita applicazione affinché la gente segnalasse le aree più a rischio.

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