Ancona-Osimo

Pasqua e solidarietà, suor Settimia, Mensa del Povero di Ancona: «Le persone sono stanche»

Cresce continuamente il numero di coloro che si rivolgono alla Mensa di Padre Guido per riuscire a mettere un pasto in tavola. Il menu pasquale: vincisgrassi, pollo e colomba

Da sinistra una volontaria e Suor Settimia (immagine di repertorio)

ANCONA – Sarà una Pasqua più povera quella di quest’anno. Le nuove restrizioni e le chiusure legate alla zona rossa e alla pandemia, fanno crescere il numero delle persone che non riescono a mettere un piatto in tavola.

La Mensa di Padre Guido, insieme alla Caritas, garantirà un pasto caldo agli indigenti anche nella giornate festive, nella tensostruttura installata davanti all’ex Benincasa ad Ancona, inaugurata nel dicembre scorso e dove già si prevede un’affluenza elevata.

«Le persone sicuramente saranno di più rispetto all’anno scorso – afferma Suor Settimia della Mensa di Padre Guido di Ancona -, vediamo tante situazioni di povertà, ma rispetto all’inizio della pandemia è aumentato anche il numero delle persone che hanno problemi abitativi».

Suor Settimia ci spiega che «ci sono meno dormitori» e alcune strutture «accolgono solo dopo aver fatto un tampone, mentre altre non prendono chi è in quarantena». Insomma, «tanti nuovi problemi che si sono aggiunti» andando a complicare ancora di più la vita di chi non ha un tetto sulla testa.

Ogni giorno la Mensa di Padre Guido accoglie a pranzo una media tra 120 e 130 persone, numeri più che raddoppiati rispetto al periodo precedente a settembre 2020, da quando la crescita è stata costante.  «Vediamo tanta stanchezza nei volti della gente, una stanchezza che accomuna i poveri a tutti gli altri – spiega -. Negli ultimi mesi vediamo crescere anche le richieste di pacchi viveri e ci sono più famiglie bisognose».

Fra i nuovi poveri ci sono i precari, che se prima riuscivano a vivere con il loro stipendio adesso hanno perso il lavoro; penalizzate anche le donne che hanno perso l’occupazione dovendo seguire i figli a casa. Una bolla sociale a cui il volontariato cerca di dare una risposta, grazie anche alla solidarietà di chi dona a chi ha meno.

Sono soprattutto le persone tra i 30 e i 50 anni a rivolgersi alla mensa del povero per avere un pasto che le suore riescono a mettere in tavola grazie alla generosità di tante persone che donano cibo e offerte. «Ci chiamano per sapere cosa ci serve – spiega Suor Settimia – la generosità non è mai venuta a mancare, anzi è cresciuta».

Cosa preparerete per il pranzo di Pasqua? «Vincisgrassi, pollo, ma ci sarà anche la colomba, le uova di cioccolato invece quest’anno non ce le hanno ancora donate». Ma prima che scatti la Pasqua il buon cuore degli Anconetani non si tirerà di certo indietro.

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