Ancona-Osimo

Ancona, una Pasqua diversa per i senzatetto e per i bimbi dell’ospedale Salesi

Colazione con taglio di capelli per poveri e senzatetto alla Misericordia di Torrette, il resto del ricavato servirà all'acquisto di giochi

Taglio di capelli e colomba a Pasqua alla Misericordia di Torrette

ANCONA – Una bella iniziativa di solidarietà è nata e s’è sviluppata in occasione della Pasqua, protagonisti diversi volontari di Ancona che si sono uniti con lo scopo di raccogliere una cifra da devolvere per una colazione benefica e un acquisto di giochi per i bimbi dell’ospedale Salesi. Protagonista un barbiere del centro storico che preferisce mantenere l’anonimato e che è stato il motore organizzativo dell’iniziativa benefica che ha coinvolto anche suor Settimia della Mensa del povero della Caritas diocesana, Stefano Caporelli dell’Accademia Pugilistica Dorica e la Misericordia di Torrette di Ancona.

L’iniziativa che ha trovato un interessante riscontro in fatto di partecipazione, si è sviluppata in due direzioni: tramite la vendita di calendari della Misericordia, infatti, i promotori hanno raccolto una cifra che è servita per offrire una colazione ai poveri e ai senzatetto di Ancona la mattina di Pasqua, nella sede della Misericordia a Torrette di Ancona, dove chi vi si è recato ha potuto mangiare ma anche farsi tagliare gratuitamente i capelli. Il resto del ricavato è stato destinato all’acquisto di giochi per i bambini dell’ospedale Salesi: come specificano gli organizzatori dell’iniziativa, però, non è stato ancora possibile effettuare l’acquisto e la consegna perché bisogna seguire una specifica procedura di autorizzazione che è la prassi per questo tipo di donazioni. «Ci tengo a ringraziare tutte le persone che hanno collaborato per questa raccolta fondi acquistando i calendari, ma anche l’Accademia Pugilistica, la Misericordia e l’Anas (Associazione nazionale Azione sociale) regionale – dice il barbiere del centro storico –. Non è la prima volta che insieme organizziamo questo tipo di iniziative benefiche e lo faremo ancora. Il mio nome? Non importa, l’importante è che il Signore veda quello che facciamo».

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