Ancona-Osimo

Pasqua, Dal Cin: «Dalle macerie si può sempre ripartire, si può risorgere e rinascere»

L'arcivescovo prelato di Loreto, delegato pontificio per il santuario della Santa Casa in vista delle festività pasquali riflette sulla pandemia e sulla guerra in Ucraina

Monsignor Fabio Dal Cin
Monsignor Fabio Dal Cin

LORETO – «Anche dalle macerie si può sempre ripartire, si può risorgere, si può rinascere e quindi si apre un orizzonte nuovo. Dove c’è la volontà di spendersi davvero per il bene degli altri, allora si può rinascere, si può risorgere. Questo è il messaggio di Pasqua». Sono le parole dell’arcivescovo prelato di Loreto, monsignor Fabio Dal Cin, delegato pontificio per il santuario della Santa Casa in vista delle festività pasquali segnate dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina.

Nella giornata di oggi – 16 aprile – la statua della Madonna di Loreto, è stata esposta nel Santuario, all’interno della Santa Casa, senza dalmatica, il manto che la ricopre solitamente. Esposto anche il Cristo morto nella Cappella San Giuseppe.

«Viviamo un momento di stanchezza generale – aggiunge – : due anni di pandemia che ci ha stancato e provato, non solo nella salute, ma soprattutto direi nelle relazioni», adesso «anche la preoccupazione e la paura di questa guerra scoppiata nel cuore dell’Europa e che crea una incertezza generale».

«La Pasqua è di per se stessa la festa della rinascita – osserva – , la festa della speranza, ma una speranza che non è un semplice ottimismo. Auguriamoci che le cose vadano bene».

Dal Cin sottolinea l’importanza della speranza verso il futuro, fondata sui valori della fede. «Per noi Cristiani – spiega – , per chi accoglie il messaggio della resurrezione, è una speranza che ha un fondamento sicuro, che è il trionfo della vita sulla morte, con la resurrezione di Gesù Cristo. Questo uomo assassinato 2mila anni fa oggi è vivo, come siamo vivi noi e ci vuole vivi, vivi nel suo amore, nella sua generosità di spendersi per gli altri e credo che questa sua presenza in mezzo a noi – conclude – , questo suo bussare continuamente nel nostro cuore, soprattutto in questa festa di Pasqua sia un invito a ripartire, a guardare a lui, ad aggrapparci a lui.

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