Ancona-Osimo

Ente Parco del Conero, Silvetti è presidente: «Un territorio dalle potenzialità incredibili»

Il vice coordinatore regionale di Forza Italia guiderà l'ente che racchiude i comuni di Ancona, Camerano, Numana e Sirolo, l'Università Politecnica delle Marche, gli ambientalisti, il mondo agricolo e turistico

Daniele Silvetti, presidente Confabitare Marche

ANCONA – L’avvocato anconetano e vice coordinatore regionale di Forza Italia Daniele Silvetti sarà il nuovo presidente del Parco del Conero. È il nome indicato dalla Giunta regionale targata Francesco Acquaroli per guidare l’ente istituito nel 2006 di cui fanno parte la Regione, la Provincia, i comuni di Ancona, Camerano, Numana e Sirolo, l’Università Politecnica delle Marche, gli ambientalisti, il mondo agricolo e turistico.

Per chiudere il cerchio sul nuovo direttivo che ha preso forma ieri – 15 febbraio – durante la Giunta, manca solo l’ultimo tassello, ovvero il rappresentante designato dal Comune di Ancona dopo che l’ente della sindaca Valeria Mancinelli ha chiesto una proroga di alcuni giorni prima di indicare il suo rappresentante.

Soddisfatto per la nomina Silvetti: «Ringrazio il presidente Acquaroli per la fiducia – afferma -, mi impegnerò per dare un contributo fattivo al territorio». Un territorio che nella scorsa primavera ha subito gli effetti economici della pandemia con la stagione turistica partita in ritardo. «Approfitteremo della pausa forzata per armonizzare tutte quelle identità che sono un patrimonio e una risorsa uniche per lo sviluppo di questo territorio che ha potenzialità incredibili».

Tante le questioni sul tavolo del neo presidente del Parco Del Conero, il nuovo regolamento dell’ente per regolare la fruibilità del parco, poi il tema delle attività produttive e della comunità che vive il parco e che va al di là dei suoi confini, «avremo molto lavoro da fare» conclude Silvetti.

Nel consiglio direttivo oltre a Daniele Silvetti, presidente e rappresentante della Regione Marche, ci sono Roberto Roldi per il Comune di Camerano, Marco Piangerelli per il Comune di Sirolo, Mario Paolucci per il Comune di Numana, Valerio Temperini per l’Università Politecnica delle Marche, Riccardo Picciafuoco rappresentante delle associazioni ambientaliste, David Doninelli rappresentante del mondo agricolo e Annamaria Ciccarelli espressione delle organizzazioni turistiche.

A ricoprire il ruolo di presidente del Parco Del Conero è stato Emilio D’Alessio, venuto a mancare all’età di 64 anni il 29 settembre scorso, in seguito ad una malattia.

E sulla nomina anche Coldiretti Marche. «Il Parco del Conero è di fronte a una sfida: ha l’opportunità di diventare uno strumento di sviluppo turistico ma occorrerà rendere compatibili le varie attività che vi si svolgono e coinvolgere al massimo i Comuni che lo ospitano», spiega Andrea Montresor, funzionario di Coldiretti Marche, responsabile regionale di Federforeste e presidente uscente dell’Ente Parco. Montresor era stato nominato nel 2019 come rappresentante delle organizzazioni professionali agricole. Vicepresidente al fianco di Emilio D’Alessio, gli era succeduto lo scorso settembre a seguito della sua prematura scomparsa. Un incarico ad interim in attesa della nomina del nuovo consiglio direttivo.

E aggiunge: «Colgo l’occasione per augurare buon lavoro all’avvocato Daniele Silvetti, chiamato dalla Regione a presiedere il direttivo, a tutti i consiglieri». A rappresentare le organizzazioni agricole al posto di Montresor è stato nominato David Doninelli, anche lui dirigente in Coldiretti dove segue l’ufficio di zona di Ancona. «Per quello che è stata la mia esperienza – conclude Montresor – sarà importante rendere compatibili i vari tipi di fruizione del parco: penso al cicloturismo, ad esempio, che se ben regolamentato può portare persone senza pericoli o danni. Anche l’agricoltura può rivestire un ruolo di primo piano per vivere in pieno tutta l’area del Parco attraverso reti di agriturismi, percorsi del biologico e agricoltori che fanno la vendita diretta dei loro prodotti. Il tutto però non può prescindere da un’attenta gestione della fauna selvatica che deve rispettare determinati equilibri ecologici per tutelare effettivamente la ricchezza naturale del nostro promontorio e al tempo stesso consentire lo sviluppo delle imprese agricole».

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