Ancona-Osimo

Ancona, il Papa scrive alla mamma anti bulli: «Cerchi forza nella fede e non abbia paura»

La lettera è arrivata ieri 10 maggio a Patrizia Guerra, che sta portando avanti la sua battaglia contro le violenze. Si era appellata a Bergoglio per far cessare le aggressioni sul figlio

La lettera del Papa alla mamma anti bulli

ANCONA – Tre aggressioni subite dal figlio ancora minorenne l’hanno portata a metterci la faccia iniziando una battaglia contro i bulli. Ha denunciato pubblicamente la sua situazione portando anche ad Ancona l’associazione City Angels che combatte degrado e soprusi. Una mamma coraggio Patrizia Guerra che ora ha ricevuto anche l’appoggio del papa. Al pontefice Bergoglio aveva scritto una lettera per chiedere aiuto quando le istituzioni locali sembravano non poter far nulla per fermare un gruppo di bulli che avevano preso di mira il figlio, rapinato, picchiato e deriso. «Fermi lei quei delinquenti», aveva chiesto a papa Francesco. Dopo mesi aspettati a ricevere una risposta ieri è arrivata finalmente una lettera dal Vaticano. Dentro c’era la risposta di Papa Francesco, un rosario da lui benedetto e una sua foto da stringere in mano. «Non abbia paura, cerchi forza nella fede» le ha scritto il pontefice.

Patrizia Guerra

La lettera ha la data del  29 aprile, è su carta intestata della segreteria di stato, prima sezione affari generali e la firma è di mosignore Luigi Roberto Cona, assessore per gli affari generali della Segreteria di Stato. Le risponde riportando i pensieri e le parole del pontefice che ha letto «la dolorosa vicenda vissuta dal figlio» per la quale Patrizia chiedeva vicinanza spirituale. «Nell’accogliere con animo riconoscente i sentimenti che hanno suggerito tale gesto – riporta la lettera – Sua Santità assicura un particolare ricordo nella preghiera e la esorta a sostenere il giovane, incoraggiandolo a riscoprire se stesso con pazienza e fiducia in quanto trovare la propria identità è un cammino di dialogo, di riflessione, un cammino di interiorità». Papa Francesco le dice che «non bisogna avere paura di dialogare, ognuno di noi ha qualcosa di buona da dare all’altro. Ognuno di noi ha bisogno di ricevere qualcosa di buono dall’altro». Patrizia si è commossa nel vedere la risposta che «ho fatto leggere subito a mio figlio». Ora la custodirà per farsi forza.

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