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Pandemia, Acquaroli sull’obbligo vaccinale: «Lasciare la libera scelta. Occorre restare uniti e non dividersi»

Il governatore delle Marche ritiene che la vaccinazione contro il covid debba restare su base volontaria. E insiste sulla necessità dell'uso delle mascherine, tamponi e distanziamento

Francesco Acquaroli, presidente Regione Marche

ANCONA – «Credo che la vaccinazione debba restare su base volontaria». Lo ha detto il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli a margine della conferenza stampa per la consegna di 15 attestati di “Testimonial Formatore della Sicurezza”, che si è tenuta questa mattina (8 settembre) a Palazzo Li Madou.

Il governatore parlando con i giornalisti dell’obbligo vaccinale, ha posto l’accento sulla necessità di lasciare «la libera scelta ad ogni singolo individuo», e, rimarcando, tuttavia, l’importanza «di mettere in sicurezza sé stessi e chi è intorno a noi». Ha poi ricordato di essersi vaccinato contro il covid-19.

Con l’occasione Acquaroli ha sottolineato che nelle Marche «la vaccinazione, e il numero dei vaccinati lo testimonia, ha avuto un’ampia adesione spontanea» tanto che «cinque mesi fa, se qualcuno mi avesse detto di avere l’80% dei marchigiani vaccinati, avrei fatto un plauso».

Marche, l’andamento delle vaccinazioni

Ripercorrendo le tappe della campagna di immunizzazione contro il virus, il governatore ha ricordato che «ha preso forza per tutti i cittadini nel mese di maggio» per poi subire un rallentamento nel mese di agosto che coincide con le ferie, «un mese particolare», come ha fatto notare.

In ogni caso per l‘obbligo vaccinale «aspetterei la fine della vaccinazione» spiega. E aggiunge: «Abbiamo numeri e percentuali altissime di popolazione che ha aderito», per questo «non rincorrerei i numeri», piuttosto «mi concentrerei per mettere in campo tutte le sinergie possibili e immaginabili per ridurre l’impatto della pandemia sulla popolazione e per cercare di recuperare in maniera forte la normalità della nostra quotidianità, il rilancio economico e la sicurezza di tutte le fasce».

I tamponi, le mascherine e il tracciamento

Obiettivi che secondo Acquaroli si possono ottenere con gli strumenti a disposizione, come tamponi, tracciamento per l’isolamento in caso di positività, mascherina, distanziamento, disinfezione delle mani e degli ambienti e poi nelle scuole anche con l’aerazione. Insomma per il presidente delle Marche occorre continuare a mettere in campo «tutte quelle azioni che messe insieme, prevengono e aiutano a prevenire il ritorno di un forte ondata».

«Nessuno di noi sa cosa potrà accadere nei mesi di novembre, dicembre e gennaio» ha detto, sottolineando la  necessità di «restare uniti e compatti, senza dividerci e senza spaccare la popolazione, mostrando senso di responsabilità e maturità».

Sentito sul cambio di marcia nel tracciamento, che nell’ultimo periodo nelle Marche ha visto un potenziamento, il governatore ha detto: «ci aiuterà ad uscire dalla zona rossa che ci avevano assegnato siti internazionali». Inoltre ha sottolineato che si tratta di «un elemento che ci rafforza e che dimostra il lavoro fatto sul territorio dal sistema sanitario e che la nostra regione è all’avanguardia nella lotta alla pandemia».

«Fondamentale – conclude – non dividersi e restare uniti perché la pandemia è un nemico che dobbiamo combattere tutti compatti».

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