Ancona-Osimo

Ancona, Palombare: fa discutere il progetto delle nuove Tombari in un’area verde

Il plesso scolastico sarà realizzato con i fondi del Pnrr ma ci sono richieste perché si provveda a una soluzione condivisa e alternativa. Gli interventi dell'assessore Manarini e della consigliera Andreoli

La piazzetta delle Palombare ad Ancona

ANCONA – Nelle scorse settimane l’amministrazione comunale dorica ha reso noto il progetto di realizzazione della nuova scuola Tombari nel quartiere delle Palombare, oltre tre milioni di euro provenienti dal Pnrr, che dovrebbe sorgere nell’area verde proprio tra il campo sportivo Italico Conti, via della Montagnola e lo svincolo verso via Barilatti. Il nuovo edificio dovrebbe ospitare la scuola d’infanzia Tombari attualmente ospitata in via dell’Artigianato, ma il progetto diffuso dall’amministrazione comunale e la sua realizzazione in un’area verde proprio a ridosso del campo di atletica e dei percorsi dove camminare e correre che lo circondano hanno suscitato numerose critiche, di cui s’è fatta portavoce nell’ultimo consiglio comunale anche la consigliera della Lega, Antonella Andreoli.

«È di questi giorni la notizia di un prossimo cantiere – ha illustrato la consigliera –, di cui non si conoscono la tempistica, per la costruzione della scuola primaria e dell’infanzia nel quartiere delle Palombare che dovrebbe sorgere accanto al campo sportivo Italico Conti con modifica e forte riduzione dell’area verde già destinata a parco pubblico, con alberature e relativi percorsi vita collegati alle attività che si svolgono al campo attiguo, e con un conseguente consumo di suolo che si potrebbe evitare. Il quartiere è pieno di tante altre aree, contenitori vuoti, edifici che sono in stato di abbandono. Il Comune, che ha fatto della mancanza del consumo di suolo una sua bandiera, stavolta va a costruire proprio all’interno di un parco».

Sul tema è intervenuto poi l’assessore Paolo Manarini che ha chiarito alcuni aspetti del progetto che interessa gli abitanti di un quartiere anconetano che negli ultimi anni s’è sviluppato moltissimo: «Questo è un importante intervento che proponiamo e realizzeremo nelle Palombare, un quartiere che sta crescendo e che ha visto l’insediamento di tante giovani coppie e dunque nuove famiglie. Abbiamo partecipato a un bando del Pnrr proponendo proprio un polo d’infanzia, quelli che sono costituiti da scuole d’infanzia e asili nido e che danno la possibilità ai bambini di crescere vicino alle proprie famiglie e alle relative abitazioni. L’intervento prevede un nuovo plesso che ospiterà un nido di nuova costruzione e l’attuale scuola Tombari che al momento si trova all’interno di un condominio che non ha le caratteristiche più idonee per ospitare una scuola d’infanzia. Questo progetto ci dà l’opportunità di collocare il nuovo asilo e la nuova scuola d’infanzia all’interno di un’area verde destinata a servizi di quartiere. L’area interessata dai servizi di quartiere attualmente libera è di 12886 metri quadrati, mentre l’area che realizzeremo è di 700 mq, quindi l’incidenza rispetto all’area sarà solo del 5%. Una costruzione che non sarà così deleteria per l’ambiente, anzi, perché realizzeremo una struttura in cui i bambini staranno bene, in mezzo a un’area di valore ambientale. Per quello che riguarda la scelta abbiamo fatto anche un’indagine dal punto di vista demografico, proprio per capire le esigenze: il servizio per l’asilo nido sarà per quarantacinque bambini da zero a tre anni, più gli attuali novanta della scuola d’infanzia. Abbiamo contato i bambini attualmente residenti del quartiere, sarà una costruzione fatta proprio sulla base di un’esigenza demografica».

La consigliera Antonella Andreoli ha replicato che «in realtà un immobile di quel genere, tra strade di accesso, cortile, parcheggio e palestra, coprirà una superficie ben più ampia. Nessuno dice che non ci sia alle Palombare la necessità di un locale idoneo per la scuola Tombari e per l’asilo, ma ci chiediamo perché il Comune non abbia valutato con calma tutti quei contenitori che sono intorno alla piazzetta e nelle zone limitrofe, nonché quelli sempre in quell’area che potrebbero essere riqualificati. La necessità della struttura è impellente ma si sarebbe potuta scegliere un’altra zona. Quella scelta – ha concluso la consigliera – è una soluzione antiecologica per il quartiere, chiediamo una soluzione condivisa con cittadinanza e residenti e non calata dall’alto e che vengano individuate alternative».

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