Ancona-Osimo

Orte-Falconara, via alla gara europea per il raddoppio sulla tratta Genga – Serra San Quirico

I lavori consistono nella realizzazione di una nuova linea lunga circa 9 chilometri in affiancamento a quella esistente, di cui oltre la metà in galleria. Prevista anche la realizzazione di una nuova stazione a Genga

Il palazzo della Regione Marche

ANCONA – Pubblicata oggi la gara europea per il lotto 2 della Orte-Falconara per la realizzazione del raddoppio della tratta ferroviaria Genga – Serra San Quirico, sulla linea Roma-Ancona. Lo rende noto l’assessore regionale alle Infrastrutture Francesco Baldelli che parla di un «significativo passo in avanti di un’opera che si candida ad essere la principale direttrice per i trasferimenti tra l’Adriatico e il Tirreno che corrono lungo il corridoio europeo delle reti Ten-T».

I lavori consistono nella realizzazione di una nuova linea lunga circa 9 chilometri in affiancamento a quella esistente, di cui oltre la metà in galleria. Il progetto prevede la realizzazione di 6 gallerie naturali, per circa 5 chilometri, e 4 viadotti. Prevista anche la realizzazione di una nuova stazione a Genga che sarà porta d’ingresso al Parco delle Grotte di Frasassi. Nominato commissario straordinario di governo per il completamento dell’opera Vincenzo Macello, vicedirettore generale di Rfi. L’intervento di potenziamento e raddoppio, oltre a ridurre i tempi di percorrenza di 39 e 49 minuti, a seconda della tipologia di treno sull’intera tratta tra Ancona e Roma, è destinato anche ad accrescere la competitività dell’entroterra appenninico.

L’assessore regionale alle Infrastrutture Francesco Baldelli

«Abbiamo lavorato con caparbietà per ottenere questo risultato, frutto di una visione sulle infrastrutture apprezzata anche dalla coordinatrice europea del Corridoio Baltico-Adriatico Anne Jensen, in visita ad Ancona nel maggio dello scorso anno – dice l’assessore Baldelli – . Per questo motivo, ai sit-in delle Cassandre del ‘tanto peggio tanto meglio’ preferiamo i kick off di chi lavora concretamente per il futuro. Alle manifestazioni di chi diffonde false notizie, su presunti lavori fermi e fondi persi, privilegiamo l’unica cosa che ci contraddistingue: lavorare in silenzio con pragmatismo, per scaricare a terra progetti di opere infrastrutturali attese da decenni, la cui colpevole assenza nei cassetti della Regione Marche ha fatto scivolare uno dei territori più dinamici nelle retrovie d’Europa».

L’assessore Baldelli fa sapere che la tratta Roma-Ancona «è un’infrastruttura strategica, non solo per le Marche, ma anche per il rilancio della questione ‘Centro Italia’, dove è presente un tessuto economico evoluto che traina lo sviluppo della cosiddetta ‘Italia di mezzo’ e funge da cerniera tra il Sud della Penisola e l’Europa. La Roma-Ancona, infatti, rappresenta la principale direttrice dei collegamenti europei Ten-T in direzione est-ovest, che puntano ad accrescere il traffico merci e passeggeri tra i Balcani e la Penisola Iberica. Un’infrastruttura ideata, sia per accorciare le distanze temporali tra le Marche e la Capitale, sia per interagire con le altre infrastrutture logistiche presenti, come il Porto di Ancona, l’Interporto di Jesi e l’Aeroporto di Falconara».

Si tratta di una opera finanziata principalmente con i fondi del Pnrr: 438,44 milioni di euro, a cui si aggiungono i 6,56 milioni del Contratto di Programma 2022-2026, per un totale di 445 milioni di euro. «Fondi che – puntualizza Baldelli – qualche tifoso della decrescita ‘infelice’ dava per spacciati, ma che, invece, mettiamo a terra come da cronoprogramma. Ricordo che, per il solo tratto marchigiano della Ancona-Roma, sono ad oggi disponibili risorse per oltre 1 miliardo e 186 milioni. Agli altri lasciamo volentieri le manifestazioni di folclore, che nulla hanno a che fare con la vera politica del fare, ma alimentano il cattivo gioco delle fake news, finalizzato solo a creare un po’ di momentanea notorietà e molta confusione. Noi, al contrario, proseguiamo diritti verso l’obiettivo di proseguire nello sviluppo all’insegna della sostenibilità sociale, economica e ambientale, un aspetto, quest’ultimo, messo in evidenza».

«Grazie al gioco di squadra di Rfi e della politica messa in campo dalla Giunta Acquaroli e dal Governo Meloni – conclude -, le Marche si avviano a recuperare alcuni decenni di mancata visione sulle infrastrutture. Le grandi opere, come ci ha insegnato lo stesso ‘visionario’ Silvio Berlusconi che credeva nell’alta velocità e alta capacità ferroviaria e che ne ha davvero realizzate tante nel corso dei suoi incarichi di Governo, esigono una altrettanto grande visione. Perché solo chi ha visione può realizzare, passo dopo passo, quelle infrastrutture necessarie per lo sviluppo. Noi lo faremo con determinazione e, soprattutto, lo faremo in fretta. Obiettivo: rientrare al più presto nel rango delle regioni più sviluppate d’Europa e ritornare ad essere una delle principali locomotive della Nazione».

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