Ancona-Osimo

Chiusura scuole, respinto il ricorso al Tar Marche del Comitato Priorità

Il gruppo di genitori aveva chiesto ricorso contro l'ultima ordinanza del presidente Acquaroli. Il motivo del rifiuto è l'incremento di contagi che ha portato alla zona arancione per la regione e al rosso per la provincia di Ancona

ANCONA – È stato respinto il ricorso al Tar Marche presentato da 7 genitori contro l’ordinanza siglata dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli che ha posto in dad al 100% dal 27 febbraio le scuole superiori delle Marche e le seconde e terze classi delle scuole medie delle province di Ancona e Macerata.

Un pronunciamento, quello del Tribunale Amministrativo Regionale arrivato ieri, 2 marzo, in tarda serata, che ha rigettato il ricorso dei genitori in seguito alla nuova ordinanza regionale siglata ieri da Acquaroli con cui ha istituito la zona rossa nella provincia di Ancona fino alle 24 del 5 marzo. Intanto da lunedì le Marche erano rientrate in zona arancione per la curva dei contagi che continua a salire spinta in alto dalla variante inglese.

«Ce lo aspettavamo – afferma Silvia Severini, uno dei genitori che ha presentato ricorso – visto l’evolversi della situazione e la nuova ordinanza che soppianta quella che avevamo impugnato. Il Tar però ha sottolineato un punto molto importante, ovvero il fatto che con il nuovo Dpcm la Regione è chiamata a valutare queste scelte di chiusura quando le altre attività restano aperte».

Intanto il gruppo di genitori sta valutando eventuali nuove iniziative, in tandem con altre regioni, per «vedere se c’è margine nel nuovo Dpcm per fare ulteriore ricorso». Severini spiega «non siamo per le scuole aperte ad oltranza» in caso di rialzo dei contagi e ricoveri queste «vanno chiuse, ma in contemporanea devono essere chiuse anche le altre attività e i luoghi di aggregazione che possono creare momenti di contagio».

«Il fatto che adesso ci sia una zona rossa generalizzata – prosegue – per noi è positivo perché poi c’è la possibilità che i ragazzi tornino a scuola». Il nodo, secondo il gruppo di genitori è il fatto «tutte le altre attività restano aperte» quando le scuole sono chiuse: a tal proposito chiarisce che mentre «i ragazzi la mattina sono a casa dalla scuola», il pomeriggio «vanno a fare calcio o altre attività» perché le attività sportive restano aperte.

Inoltre evidenzia che essendo aperti i bar (per l’asporto) «i ragazzi possono ritrovarsi lì: in questo modo i contagi non si abbassano e le scuole restano chiuse ad oltranza».

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