Ancona-Osimo

Omicidio di Sirolo, Latini ed Elezi (Lega): «Stimolare un nuovo patto sociale e culturale con i giovani»

L'appello dal segretario regionale della Lega Marche onorevole Giorgia Latini e dalla consigliera regionale Linda Elezi nel giorno in cui il feretro di Klajdi Bitri, il 23enne ucciso domenica scorsa, è partito dal porto di Ancona alla volta dell'Albania

Linda Elezi

ANCONA – Stimolare un nuovo patto sociale e culturale con i giovani dopo l’omicidio di Sirolo. L’appello arriva dal segretario regionale della Lega Marche onorevole Giorgia Latini e dalla consigliera regionale Linda Elezi nel giorno in cui il feretro di Klajdi Bitri, il 23enne ucciso con un colpo di fiocina domenica pomeriggio, è partito dal porto di Ancona alla volta dell’Albania per far ritorno a casa, dai suoi famigliari.

«Chiamiamo l’omicidio di Sirolo con il suo nome: un sacrificio nel nome di valori purtroppo non più così comuni come l’altruismo e il senso civico. La Lega Marche, vicina alla comunità albanese e alla famiglia di Klajdi Bitri» dichiara Giorgia Latini con Linda Elezi «piange un giovane valoroso esempio di quella integrazione positiva che da sempre sosteniamo nel nome solidarietà e convivenza tra i popoli».

Giorgia Latini
Giorgia Latini

La consigliera Elezi, immigrata anche lei dall’Albania e impegnata in politica come consigliere comunale di Jesi prima e regionale ora, sin dalle prime ore dopo l’omicidio si è attivata con ogni mezzo per sostenere dal punto di vista umano e organizzativo il fratello diciottenne di Klajdi Bitri.

«Da cittadina, da albanese e da politico impossibile restare inerti di fronte ad una morte assurda frutto del contrasto stridente tra due vite segnate dalle due facce dell’immigrazione – dice Elezi. L’aggressività immotivata e la freddezza con cui il giovane algerino, quando la lite si era già stemperata, ha estratto una fiocina dal bagagliaio ferendo a morte un ragazzo inerme sono frutto di una scala di valori diametralmente opposti tra i due protagonisti di questa straziante vicenda. A fronte di un ragazzo di sani principi e apprezzato lavoratore come Bitri, che ha lasciato la sua terra per aiutare la famiglia, che non si è sottratto al proprio dovere di cittadino e di amico, ce n’è un altro con un passato e un presente tutto da definire che, dopo averlo colpito a morte, non solo è scappato, ma ha mostrato una tale indifferenza da andare a pescare con quello stesso fucile».

«È nostro dovere come istituzioni – aggiunge Elezi – fare in modo che questa differenza sia da sprone per stimolare un nuovo patto sociale e culturale con i giovani di ogni nazionalità ed estrazione. Insieme al nostro segretario regionale onorevole Latini, che è anche vicepresidente della Commissione Cultura della Camera, stiamo già lavorando perché da questa terribile vicenda nasca un percorso civico virtuoso».

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