Ancona-Osimo

La Commissione vara il Piano socio sanitario, Baiocchi (FdI): «Lavoro approfondito». Carancini (Pd): «Approvazione frettolosa»

Il piano socio sanitario regionale contiene le linee programmatiche, gli indirizzi e gli obiettivi del sistema sociosanitario regionale, su personale, infrastrutture fisiche e digitali. Il documento dovrebbe approdare in Aula per il voto finale, presumibilmente ad inizio agosto

ANCONA – Si chiude l’iter in Commissione del piano socio sanitario regionale, tappa finale per il documento più importante della giunta Acquaroli, prima di approdare nell’Aula del Consiglio regionale per la discussione e la successiva approvazione che si annuncia già densa di polemiche. La Commissione Sanità del Consiglio regionale dopo meno di due mesi di lavoro, ha dato il via libera a maggioranza alla proposta di atto amministrativo (50/2023), ovvero il ‘Piano Socio Sanitario regionale 2023-2025. Salute, sicurezza e innovazione per i cittadini marchigiani’.

Il documento era stato licenziato a fine maggio dalla giunta regionale, il lavoro in Commissione è stato costituito dalle audizioni di oltre 120 soggetti della Sanità e del Sociale e da una fase di approfondimento del testo. Relatori del provvedimento in Aula, per la maggioranza il consigliere regionale Carlo Ciccioli (Fdi) per la minoranza il consigliere Maurizio Mangialardi (Pd).

Il piano socio sanitario regionale contiene le linee programmatiche, gli indirizzi e gli obiettivi del sistema sociosanitario regionale, su personale, infrastrutture fisiche e digitali. Il documento dovrebbe approdare in Aula per il voto finale, presumibilmente ad inizio agosto.

Il presidente della IV Commissione sanità regionale Nicola Baiocchi (FdI) parla di «un lavoro approfondito da parte di tutta la Commissione e degli uffici che intendo ringraziare. La trasmissione del provvedimento all’Aula rappresenta un passo importante perché significa che i marchigiani avranno molto presto un Piano sociosanitario, a presidio e tutela del loro diritto alla salute».

Critico il vicepresidente della Commissione Romano Carancini (Pd) il quale evidenzia l’approvazione «frettolosa». «In soli quarantacinque giorni – dice il dem – si licenzia il più importante atto amministrativo di una Regione senza sentire il dovere di confrontarsi con i territori e senza dare la possibilità alla Conferenza dei sindaci di discuterlo».

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