Ancona-Osimo

Il questore Capocasa rende omaggio ai sanitari di Torrette. Sirene e il “Nessun dorma” in segno di «vicinanza»

Il nuovo questore, accompagnato dal vice e da una delegazione, si è recato all'ospedale regionale dove ha reso omaggio ai sanitari facendo suonare le sirene delle Volanti

L'omaggio del nuovo questore Cesare Capocasa ai sanitari di Torrette

ANCONA – Il “Nessun dorma” della Turandot di Giacomo Puccini, è il brano scelto dal nuovo questore di Ancona Cesare Capocasa, per rendere omaggio ai sanitari dell’ospedale regionale di Torrette, in prima linea nella lotta alla pandemia. L’omaggio di Capocasa, questa mattina, 6 novembre, ha visto una delegazione della Questa dorica dirigersi, capitanata dal questore, davanti all’ingresso principale degli Ospedali Riuniti di Ancona, insieme al vice questore Marina Pepe e a tre Volanti.

Il questore Capocasa con i sanitari dell’ospedale regionale

Un brano particolare, il “Nessun dorma”, scelto personalmente dal questore, il quale parlando con i giornalisti ha spiegato che il riferimento è al fatto che «dobbiamo vincere la battaglia» contro la pandemia di Covid. «Questa è una guerra fatta di tante battaglie – ha detto -, ma sono convinto che la vinceremo attraverso l’abnegazione e grazie al lavoro svolto e che continuano a svolgere i sanitari e il personale para-sanitario che ogni giorno, da due anni a questa parte, toccano con mano il dolore, la solitudine, la sofferenza e l’abbandono. Credo che questa sia a tutti gli effetti una missione di umanità e per questo volevo esserci, per esprimere la mia gratitudine, la mia vicinanza e quella degli uomini e delle donne della Polizia di Stato».

Dopo il brano della Turandot, cantato da Pavarotti, le sirene delle Volanti hanno suonato per omaggiare il personale ospedaliero. Riflettendo con i giornalisti sul fatto che dopo essere stati chiamati eroi all’inizio della pandemia, oggi i sanitari sembrano quasi dimenticati, Capocasa, ha toccato anche il tema delle aggressioni che hanno colpito i sanitari nel pesarese e che hanno visto ieri un flash mob da parte dei colleghi di Ancona, davanti al Pronto Soccorso di Torrette, con un minuto di silenzio.

«I Pronto Soccorso sono il punto sensibile delle strutture ospedaliere – ha osservato – : noi ci simo con il nostro posto fisso di polizia e anche con altri servizi dedicati. Il personale ospedaliero deve sentirsi tranquillo nello svolgimento del proprio lavoro, che ogni giorno comporta un sacrificio e un impegno che va al di la dell’ordinaria amministrazione».

Secondo Capocasa, il compito delle forze dell’ordine è quello di garantire al personale medico e paramedico «una situazione di serenità che consenta di poter portare avanti tante battaglie per raggiungere il grande risultato di vincere questa guerra contro la pandemia». Il questore ha ricordato che all’ospedale regionale di Torrette nel presidio fisso di polizia gli agenti sono presenti «dalla mattina alla sera, e quando non ci siamo, gli interventi saranno effettuati con la massima attenzione e sensibilità».

Presente anche il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona, Michele Caporossi, che ha accolto il questore. «Nella prima fase della pandemia – spiega Caporossi – gli operatori sanitari sono stati omaggiati ed effigiati come eroi. Poi questo idillio si è gradualmente affievolito. Oggi, l’iniziativa del questore Capocasa e della polizia ci ha riportato a sentire l’affetto e la vicinanza dello Stato. Questo è ancor più bello e gradito alla luce dell’intolleranza o di veri e propri episodi di violenza che sparute minoranze invasate o singoli fanatici esplodono contro gli operatori sanitari più esposti, nelle linee dell’emergenza-urgenza, dell’area critica, del Pronto Soccorso».

L’omaggio della polizia. Presente anche il vice questore Marina Pepe

Con l’occasione il questore ha ricordato che da martedì 9 novembre entrerà in attività il poliziotto di prossimità, quello che un tempo era il poliziotto di quartiere. «Iniziamo con le zone centrali» della città, ha annunciato, sottolineando che si tratterà di un agente che avrà il compito di raccogliere le segnalazioni da parte della cittadinanza. L’obiettivo è presto detto: «Vorrei che i cittadini si sentissero più tranquilli e sereni».

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