ANCONA – Sporcizia, pochi parcheggi per chi ci lavora e per i frequentatori dei locali, traffico intenso e continuo. Ma anche un restyling di alcune parti che ha ridato vita e dignità al quartiere, dove diversi negozi e ristoranti negli ultimi anni hanno deciso di aprire, nel segno di una città che cambia e di un rione, gli Archi, che vive di contrasti e sa farne una ricchezza. In quella zona c’è chi ci crede da sempre, come il ristorante Sot’aj Archi, o come il Bobeche Vintage Store, o lo storico bar Four Roses, o Rice & Curry, specialità cingalesi, e chi ha deciso di investirci più di recente, dall’istituto Inlingua ai ristoranti Sepofà, Miscia e Asso di cuore, ma anche Argo Greek, cucina greca. I sapori multietnici vanno di moda, agli Archi: ci sono anche un ristorante peruviano e uno cinese, c’è il kebab. Poi c’è la Panetteria Rionale che ha aperto appena quattro mesi fa. E addirittura un fiorista olandese.






Insomma, il quartiere dei pescatori che si affaccia sulla Mole e sul mandracchio negli anni s’è trasformato, non soltanto a causa dell’immigrazione ma anche con alcune operazioni di restyling urbano, su tutte quella di piazza del Crocefisso, ma anche il rifacimento di marciapiede e aiuole lato mare. E sta diventando un nuovo centro nevralgico di Ancona, una strada trafficata che su un lato assomiglia ai portici bolognesi e sull’altro a un boulevard francese, tra negozi singolari e tavoli all’aperto. Certo, è un rione di contrasti, dunque non mancano i problemi. C’è sporcizia, ma quella ad Ancona la si trova un po’ ovunque, chi ci abita punta il dito su AnconAmbiente, ma sui mozziconi di sigaretta per terra e sugli escrementi dei cani la prima responsabilità non è certo quella degli addetti della partecipata del Comune. Dopo la recente pulizia di parte del porticato e delle sue colonne, sono tornate scritte e sgorbi sui muri. Ma è un flagello che non risparmia nessun quartiere. E poi ci sono pochi parcheggi, così le auto spesso sono parcheggiate dove non si può, anche sulla corsia dei bus, la polizia locale va avanti e indietro e stacca multe a raffica, gli esercenti protestano, anche perché il park Archi è spesso pieno.
Poi c’è la questione della sicurezza, specie nelle ore notturne. Ma anche qui dipende, ci sono Archi e Archi, frequentazioni pericolose e altre meno, locali che segnalano il problema e altri che, invece, lo ridimensionano. In generale, come dicono alcuni giovani che abitano in zona, agli Archi si vive bene, i problemi sono relativi, il primo è trovare posto per l’auto. E poi ci sono i mercatini del sabato e della domenica che attirano gente anche da altri quartieri. Così il “riò dej Archi” si anima di curiosi, gente che passeggia, altra che ci arriva in bicicletta o in monopattino. Talvolta la corsia preferenziale del bus viene “presa in prestito”, c’è qualche cantiere che non facilita la vita ai residenti ma che promette, almeno nelle intenzioni, di migliorare ancora la zona. Ma nel complesso è un quartiere che nonostante i suoi problemi e i suoi contrasti, riesce ad attirare nuovi investimenti. E in futuro, magari, anche turisti.