Ancona-Osimo

Nomine nelle Commissioni, Latini richiama al «rispetto degli impegni presi. Alcuni ruoli spettano alle minoranze»

Le elezioni erano state rimandate dopo che ad inizio maggio in III Commissione era stato eletto alla presidenza il consigliere regionale di Rinasci Marche Luca Santarelli in una 'casella' che sarebbe spettata all'opposizione

Il presidente del Consiglio regionale Dino Latini

ANCONA – Richiamo del presidente del Consiglio regionale delle Marche Dino Latini al «rispetto degli impegni presi» dopo la situazione di stallo nelle nomine delle Commissioni consiliari, dopo la verifica di metà mandato. Le elezioni erano state rimandate dopo che ad inizio maggio in III Commissione era stato eletto alla presidenza il consigliere regionale di Rinasci Marche Luca Santarelli in una ‘casella’ che sarebbe spettata all’opposizione (al dem Cesetti per la precisione), mentre la civica del consigliere senigalliese è ormai satellite della maggioranza e si è federata con Forza Italia per l’elezione del sindaco del Comune di Ancona.

Da qui il richiamo di Latini per superare lo stallo che va avanti da oltre un mese e ad essere «conseguenti con gli impegni pubblici assunti, credo sia necessario per dare credibilità alle istituzioni e alla politica. È quello che, a mio avviso, dal 19 aprile spetta fare al Consiglio Regionale e, in particolare, a ciascuno dei suoi componenti per attuare il Regolamento consiliare che stabilisce i contrappesi a garanzia della minoranza negli organi assembleari, Ufficio di Presidenza e Commissioni Consiliari» dice.

«Se alcuni ruoli spettano alle minoranze – aggiunge – , quali i vicepresidenti delle quattro Commissioni consiliari e se vi è stato un patto espresso in tal senso fra tutte le forze che siedono in Consiglio, credo che, pur nel massimo, totale e incondizionato rispetto del divieto del mandato imperativo, si debba essere tutti conseguenti nell’attuare di tale principio fatto norma regolamentare. Ciò al di là delle apparenze e delle formalità che non possono essere per sempre totalmente contrarie alla sostanza dei comportamenti pubblici reiterati e conclamati di ciascuno di noi consiglieri. Ne verrebbe meno – aggiunge – il valore stesso della rappresentanza democratica, che pur libera di essere espressa con il cambio di schieramento di appartenenza politica, non può, a mio umile pensiero, arrivare a essere contemporaneamente espressione dell’una e della parte opposta. Ne risulterebbe in parte bloccato il funzionamento, o non esattamente corrispondente alla realtà dei fatti, del Consiglio Regionale e dei suoi organismi e con essi anche il completo dispiego democratico delle posizioni della maggioranza e delle minoranze».

Secondo Latini occorre «superare l’impasse che da due mesi tiene sospesa l’attività delle Commissioni Consiliari non permettendo di attuare il Regolamento e il patto consacrato in aula consiliare. Alle minoranze spettano i ruoli di vicepresidenti delle predette Commissioni, senza infingimenti o formalismi di sorta, diversi dall’effettiva realtà. Se ci sono state interpretazioni difformi si correggano. Non si perda ulteriore tempo per la nomina dei Presidenti e Vicepresidenti delle Commissioni ancora non eletti. Ai cittadini apparirebbe astruso che il Consiglio regionale sia impegnato da due mesi a discutere di ciò che sotto gli occhi di tutti è evidente: chi è e fa maggioranza sta in maggioranza, chi è e fa minoranza sta in minoranza. Impieghiamo il tempo per discutere di Piano Socio Sanitario, Urbanistica e delle altre proposte di legge presentate, con un impegno paritario e leale da parte di tutti i consiglieri regionali, perché questo credo da sempre ci chiedono i marchigiani».

«Sarebbe un vulnus irreparabile che l’attuale minoranza non vedendosi garantire la sua rappresentanza nelle Commissioni, non partecipasse ai relativi lavori o fosse limitata delle sue prerogative – conclude -, perché a mio avviso, è impegno, anche della maggioranza, che ciò avvenga. Se tale vulnus dovesse rimanere oltre l’ultimo termine che si è stabilito per il completamento delle Commissioni consiliari, credo che ciascuno dovrebbe trarne le consegue. Io certamente».

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