Ancona-Osimo

Natale senz’albero né casa per coppia di sfollati: «Sogniamo di tornare nella nostra abitazione»

Saranno festività tristi per la coppia di anziani coniugi anconetani che dall'11 novembre del 2022 è sfollata dalla propria abitazione. Sergio Turchi, 88 anni, ci racconta la loro storia

Sergio Turchi

ANCONA – Per l’88enne Sergio Turchi e per sua moglie di 79 anni questo è il secondo Natale trascorso da sfollati. L’abitazione della coppia di anziani era stata dichiarata inagibile a seguito della scossa di terremoto che il 9 novembre 2022 colpì al largo della costa marchigiana. Dall’11 novembre i due anziani coniugi vivono «appoggiati» a casa della figlia, racconta l’uomo: «Mia figlia e il marito lavorano, hanno la loro vita e i loro impegni – dice – convivere in un piccolo appartamento non è semplice: non abbiamo più la nostra libertà e nemmeno loro».

La coppia di sfollati aveva acquistato l’abitazione in via Del Castellano 41 ad Ancona nel 1972, prima del grande terremoto che aveva colpito la città, l’edificio aveva retto alle scosse, mentre questa volta «sono rimaste danneggiate le fondamenta e per sistemare l’abitazione bisogna fare dei lavori non da poco» spiega l’anziano.

Una casa che per la coppia ha un profondo significato «l’avevamo comprata appena sposati – ricorda – e ci abbiamo vissuto una vita. È la nostra casa, piena di ricordi di un’esistenza, è lì che vogliamo morire. Il nostro sogno, arrivati a questa età, è solo quello di poter tornare a casa nostra».

La coppia è «in attesa del contributo di autonoma sistemazione per poter prendere una casa in affitto» e lasciare così la propria libertà alla figlia e a suo marito, «abbiamo fatto domanda tra settembre e ottobre» spiega, ma anche «quando arriverà il contributo non sarà semplice perché guardando in giro ho visto che gli affitti per gli appartamenti in zona costano 600-700 euro al mese, aggiungendoci le spese e il costo del condominio, praticamente se non stiamo attenti non ci restano neanche i soldi per mangiare: il contributo di autonoma sistemazione per noi è fondamentale».

Insomma le difficoltà non mancano per questi terremotati. «Quest’anno il Natale per noi è ancora più triste – spiega – l’anno scorso eravamo più fiduciosi che qualcosa si sarebbe mosso – invece siamo ancora qui, bloccati, mentre sogniamo di poter tornare a casa nostra. Non abbiamo fatto neanche l’albero di Natale – dice – non abbiamo più voglia di fare niente. La nostra speranza per l’anno nuovo è quella di poter risolvere la nostra situazione e di ricevere finalmente il contributo per riavere almeno i nostri spazi».

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