Ancona-Osimo

Ancona, nasce il Comitato per il Porto Storico: «Spostate i traghetti e togliete le barriere»

È la richiesta della neonata associazione dorica che chiede la valorizzazione del fronte mare della città e la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Avviata una raccolta firme

Presentazione del Comitato per il Porto Storico di Ancona – Valorizziamolo

ANCONA – Spostamento dei traghetti nell’area ex silos, eliminazione delle barriere di sicurezza e del traffico pesante nel porto storico, riapertura della stazione marittima e attuazione del progetto della metropolitana di superficie. Sono le richieste del neo Comitato per il Porto Storico di Ancona – Valorizziamolo, che è contrario alla realizzazione dell’home port crocieristico e al banchinamento del Molo Clementino e chiede la valorizzazione del fronte mare della città e la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini.

«Questo Comitato è una costola di Italia Nostra – spiega il coordinatore Fausto Pugnaloni, senior professor Architettura Univpm – e ha avviato una raccolta firme per chiedere al Sindaco e al Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale lo spostamento del traffico commerciale (traghetti) dal porto storico del Vanvitelli verso la banchina Marche (ex area Zipa), con la conseguente eliminazione delle barriere di sicurezza e del traffico pesante. Il Comitato chiede la valorizzazione del porto storico vanvitelliano, che si estende dalla Mole fino alla lanterna del Braccio Clementino, inglobando il porto romano, e per questo sta avviando l’iter per la candidatura e il riconoscimento del porto storico a Patrimonio dell’Unesco» .

Da sin. Maurizio Sebastiani e Fausto Pugnaloni

Per Pugnaloni, il porto storico «libero da traghetti e barriere», deve diventare «una piazza sul mare frequentata dai cittadini. Questo arco portuale che, contiene al suo interno 27 reperti storico-monumentali riferiti a 2500 anni di storia, costituisce il principale valore sul fronte urbano e va restituito a tutti con l’obiettivo di valorizzare il sistema di relazioni tra città e mare».

«A fine 2019 – spiega Maurizio Sebastiani, presidente Italia Nostra (sezione Ancona) – il porto antico è stato minacciato dal progetto di banchinamento del Molo Clementino, predisposto dall’Autorità di Sistema Portuale su parere favorevole dell’Amministrazione comunale, che prevede la costruzione di una nuova banchina lunga 350 metri e larga 60, verso il mare, con il conseguente stravolgimento dell’impianto storico della zona, che ne modificherebbe la percezione e la fruizione. Con la nuova banchina, il panorama che si gode dalle mura antiche verrà perso per sempre e aumenteranno inquinamento, auto e traffico».  

Il Comitato chiede anche «l’abbattimento degli inquinanti provenienti dalle varie attività portuali, con l’adozione dell’elettrificazione delle banchine; il ripristino delle centraline per il controllo delle emissioni; la difesa del paesaggio marittimo e della morfologia del territorio, unici in Adriatico; la valorizzazione dei principali monumenti che insistono sull’arco portuale storico, in primis i monumenti del Vanvitelli e il porto di Traiano».

Altra Idea di Città, da sempre favorevole allo spostamento dei traghetti dal porto antico, e contraria al banchinamento del molo Clementino, sostiene la petizione del neo Comitato. «Una visione che si proietta verso il futuro di Ancona – sottolinea Altra Idea di Città – non può prescindere da una restituzione del porto antico alla cittadinanza, liberandolo da tutto lo smog e dalle reti che ne deturpano la bellezza, oltre che la salute dei cittadini».

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