Ancona-Osimo

Mutui: tassi variabili su, crollano le domande. Adusbef: «Solo l’abbassamento tassi da Bce favorirà le famiglie»

Guardando ai dati dell'inflazione annua c'è stato un incremento del 7% che su base mensile ha toccato il 9,1%. L'approfondimento

ANCONA – I tassi variabili dei mutui aumentano del 3,79% (dato Italia a febbraio 2023 -Nomisma) e parallelamente crolla del 18% la domanda di questa tipologia di prestiti (dato Nomisma). Sempre più famiglie sono in difficoltà nel pagare le rate. A tracciare il quadro, reso critico dall’inflazione è Paola Formica, delegata di Macerata dell’associazione dei consumatori Abusbef.

«Nelle Marche secondo la rilevazione di Banca d’Italia a giugno 2022 (relazione di marzo 2023) i tassi variabili sono cresciuti del 2,20% per i consumatori e del 2,50% per le imprese – dice – questo ha comportato un calo del 18% delle domande di mutuo e del 47% delle surroghe, ovvero delle richieste di cambiare banca per cercare di diminuire il tasso variabile del mutuo, in quanto sul mercato non trovano più convenienza in seguiti all’aumento generalizzato dei tassi variabili».

Guardando ai dati dell’inflazione annua c’è stato un incremento del 7% che su base mensile ha toccato il 9,1%. Ora però, evidenzia l’associazione dei consumatori, con la politica restrittiva della Bce (Banca Centrale Europea) che ha rialzato i tassi di riferimento, si sta registrando una diminuzione generale del tasso dell’inflazione, escludendo dal paniere di riferimento energia e alimentari.

In Italia l’inflazione nel mese di marzo ha registrano un calo, piazzandosi al 5,7%, spiega l’avvocato Formica, sottolineando che «nella seconda metà dell’anno potrebbe esserci una riduzione dei tassi dei mutui, solo a seguito di un freno alla politica restrittiva della Bce. Se questo scenario fosse confermato le banche dovrebbero tendere a rinegoziare i mutui sia a tasso fisso che variabile, per evitare di ritrovarsi con rate non pagate e accumulare incagli».

Paola Formica delegata Adusbef Macerata

«Questo sarebbe vantaggioso per i consumatori e per le famiglie – spiega -ma anche per le banche che in questo modo andrebbero ad evitare accumuli di rate non pagate». L’altro elemento che inciderà sull’andamento dei mutui è legato alla direttiva europea che vuole entro il 2030 gli edifici in classe energetica E ed entro il 2033 in classe D, in questa maniera per le banche i mutui per le abitazioni non efficientate saranno meno appetibili e quindi verranno concessi con più difficoltà».

A dare una boccata di ossigeno, spiega l’Adusbef, la finanziaria del 2023 «che ha previsto per la banca la possibilità di rinegoziare il mutuo da tasso variabile a tasso fisso per l’acquisto della prima casa e la ristrutturazione, per le persone con Isee fino a 35mila euro ed euro 200mila di mutuo se ci sono queste condizioni si può chiedere alla banca la modifica del tasso variabile passando a tasso fisso e di allungare la durata di 5 anni per mutui non oltre i 25 anni di durata».

L’altra misura che potrebbe aiutare i consumatori nell’acquisto della prima casa se under 36, è quella prorogata fino al 30 giugno 2023, che garantisce una copertura dell’80% da parte di Consap per i giovani con Isee inferiore ai 40mila euro. «Questo favorirà la concessione dei mutui per l’acquisto della prima casa – conclude -, incidendo positivamente anche sul movimento del mercato immobiliare».

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