Ancona-Osimo

Ancona, alle Muse un docufilm per Virna Lisi. «La donna che rinunciò a Hollywood»

Il documentario verrà proiettato mercoledì (15 marzo) al Ridotto del teatro delle Muse di Ancona. Qui, nacque Virna Lisi 86 anni fa

Virna Lisi

ANCONA – “Virna Lisi. La donna che rinunciò a Hollywood”: è questo il titolo del docufilm che verrà proiettato al Ridotto del Teatro delle Muse di Ancona. L’appuntamento è per mercoledì, 15 marzo (alle 20), nella città natale di Virna Lisi, che oggi avrebbe avuto 86 anni.

La pellicola di Fabrizio Corallo, presentata in anteprima lo scorso ottobre alla festa del cinema di Roma è un ritratto emozionante di una delle interpreti più amate, versatili e talentuose nella storia del cinema italiano. Il film ripercorre 60 anni di carriera e le collaborazioni con i maggiori autori italiani ed internazionali.

Spezzoni di film e straordinari materiali d’archivio, testimonianze di colleghi, registi e agenti del mondo dello spettacolo, da Liliana Cavani a Enrico Vanzina passando Pupi Avati, Cristina Comencini, Margherita Buy, Jerry Calà, Massimo Ghini ed Enrico Lucherini: un mosaico che racconta il talento e la professionalità di Virna, che per la famiglia rinunciò (davvero) a Hollywood.

Francesco Gesualdi, di Marche film commission (foto gentilmente concessa dall’intervistato)

Virna Pieralisi (questo il suo vero cognome, ndr) negli anni ’60 venne chiamata a Los Angeles per ricoprire le vesti della “nuova Marylin”. Un’esperienza che si interruppe bruscamente, dopo tre film, con la rinuncia ad un contratto settennale stipulato con una major americana. Una scelta professionale e di vita, per rimanere vicina al marito, Franco Pesci, e al figlio Corrado.

Il direttore di Marche Film Ccommission, Francesco Gesualdi, la ricorda così: «Virna la conoscevo, era molto simpatica, con la battuta sempre pronta, la classica romana. L’ultima volta che ci siamo visti? Nel 2010, in occasione del festival della fiction che stavo organizzando. Era una diva non-diva, capace di mantenere un solido radicamento nella vita normale. Andavo nella stessa scuola del figlio e quando lei lo andava a prendere si formavano capannelli di curiosi».

«Ad Ancona e a Jesi ci sono ancora tanti familiari di Virna, ma in pochi, tra il pubblico, sanno che fosse marchigiana. Neppure io lo sapevo perché – dice Gesualdi – parlava romano e non l’avresti mai detto che fosse nata ad Ancona». All’evento di mercoledì ci saranno i più alti vertici regionali, da Franceso Acquaroli (governatore delle Marche) a Chiara Biondi, assessore regionale alla cultura. L’iniziativa che si sarebbe dovuta tenere a dicembre è slittata a marzo per motivi organizzativi.

Una bellezza assoluta, la sua, che riuscì persino a cambiare le regole della pubblicità. D’altronde, con quella bocca lei poteva dire ciò che voleva. Scomparsa nel 2014, nel documentario, durante un’intervista, evidenzia: «Terminata la scuola, iniziai il cinema. Io che ero timidissima nella vita, davanti alla macchina da presa ero a mio agio, era il mio elemento. Sentii subito che mi sarebbe piaciuto». Sguardo seducente, sorriso benedicente, un aspetto angelico. Il resto è storia.

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