Ancona-Osimo

Morti Covid in Italia, Giacometti: «Età e carenza di personale sanitario pesano»

L'infettivologo Andrea Giacometti spiega le possibili ragioni alla base dell'elevato numero di morti Covid in Italia. Alla base il maggior numero di anziani e la carenza di personale

ANCONA – Professor Andrea Giacometti, direttore della Clinica di Malattie Infettive degli Ospedali Riuniti di Ancona, come mai in Italia ci sono ancora tanti decessi con Covid rispetto ad altri Paesi? «Non c’è una risposta chiara. Anche il Ministero della Salute ha deciso di approfondire la questione che potrebbe derivare da ragioni statistiche: nel nostro Paese abbiamo tanti anziani, per cui si accumulano altre patologie con l’infezione da Covid. Ritengo che questa possa essere la ragione più plausibile».

Dall’inizio della pandemia in Italia sono morte con Covid 175.000 persone, quasi 4.100 nelle Marche. Secondo Giacometti, inoltre, «in Italia la situazione sanitaria si è fatta più critica rispetto ad altri Pesi europei, a causa della carenza di medici e infermieri, con i reparti in sofferenza, come Pronto Soccorso e come anche le Malattie Infettive. Una situazione che ha stressato oltre il dovuto chi era al lavoro e che potrebbe aver esposto il nostro Paese a criticità maggiori legate alla mancata programmazione, negli anni, delle risorse dedicate al personale sanitario. Un tema che non è stato affrontato in passato da nessuna forza politica».

Ancora sul tema del personale aggiunge: «Ho avuto conoscenza personale di casi nelle Rsa o in altri istituti che accolgono gli anziani, dove c’è anche una carenza importante di personale sanitario come assistenti e ausiliari che possono accudire i fragili. Se un operatore deve accudire contemporaneamente numerosi pazienti è più probabile che possa commettere errori, con il rischio di diffondere agenti infettivi, come il Covid, o un germe antibiotico-resistente da un paziente all’altro, da un ospite all’altro. Un altro problema che potrebbe aver influito, generando focolai nelle Rsa e nelle case di riposo, e che è tipico del nostro Paese».

Si tratta di persone che sarebbero decedute anche per altre patologie infettive, come influenza e polmonite? «Tra i pazienti ricoverati nel mio reparto, la maggior parte aveva più di 80 anni, ma abbiamo avuto anche ultranovantenni che probabilmente sarebbero morti anche a causa di altre infezioni, ed erano affetti anche da altre comorbidità. Almeno nel mio reparto non abbiamo avuto morti tra i giovani».

Anche in questo ondata estiva si sono registrati diversi decessi per Sars-Cov-2 in Italia, come anche nelle Marche, di chi si tratta? «Si tratta soprattutto di grandi anziani con patologie pregresse».

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