Ancona-Osimo

Montacuto, nuove aggressioni in carcere: due poliziotti feriti. Casciato (Fsa-Cnpp): «Gravissima carenza di personale e sicurezza»

A distanza di qualche settimana dalla tentata rivolta in cui erano rimasti feriti quattro agenti, il 29 novembre e il 5 dicembre due nuovi episodi che preoccupano i poliziotti, ormai esasperati

La Casa Circondariale di Montacuto

ANCONA – Nuove aggressioni al personale di polizia penitenziaria all’interno del carcere di Montacuto. A distanza di qualche settimana dalla tentata rivolta, quando un gruppetto di 10 detenuti aveva assalito e ferito quattro agenti per impossessarsi delle chiavi delle celle che volevano tenere aperte per paura del sisma, il 29 novembre e il 5 dicembre due nuovi episodi che preoccupano i poliziotti, ormai esasperati.

Il 29 novembre, spiega Riccardo Casciato, segretario regionale Fsa-Cnpp (Coordinamento Nazionale Polizia Penitenziaria) «c’è stata l’aggressione ad un collega da parte di un detenuto italiano del circuito alta sicurezza, il quale pretendeva di effettuare una chiamata», da li è scattata l’aggressione verso un agente della penitenziaria che «ha riportato una prognosi di quattro giorni». Ieri «l’ennesima aggressione da parte di un detenuto italiano, ex collaboratore di giustizia, il quale al rientro dal colloquio visivo, chiedeva informazioni al collega di sezione» per poi «aggredirlo senza motivo. Il collega aggiunge Casciato – ha riportato una prognosi di tre giorni. Lo stesso detenuto era stato trasferito una settimana fa dall’istituto di Teramo per aggressione ad un collega e già venerdì aveva messo a soqquadro la sezione perché si rifiutava di rientrare nella prima cella».

Le organizzazioni sindacali sono sul piede di guerra e puntano il dito contro la carenza di personale. Sappe, Osap, Sinappe, Uspp, Uil, Cisl e Fsna-Cnpp chiedono «un intervento urgente da parte dell’amministrazione sia centrale che dal provveditorato Emilia Romagna e Marche, in quanto l’istituto anconetano versa in una situazione gravissima di carenza di personale e di sicurezza – spiega – Chiediamo l’invio urgente di personale, anche in missione, qualora non sia possibile il trasferimento immediato e allo Stato di dotare la polizia penitenziaria sia di strumenti di difesa, sia legislativi, per intervenire: al momento gli unici a rimetterci sono i poliziotti penitenziari che con sacrifici e senso del dovere garantiscono la sicurezza dei cittadini».

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