Ancona-Osimo

Minori stranieri non accompagnati, siglato ad Ancona protocollo per definizione età. Il prefetto: «Così si garantiscono i loro diritti»

A siglare il documento sono state le cinque Prefetture delle Marche, la Regione, la Procura della Repubblica presso il tribunale per i Minorenni di Ancona e l'Anci Marche

Il prefetto di Ancona Darco Pellos

ANCONA – «È importante dare una identità ai minori stranieri non accompagnati, perché in questa maniera si dà anche protezione ed è questo l’obiettivo che si intende realizzare». Lo ha detto il prefetto di Ancona Darco Pellos illustrando il “Protocollo Operativo – Territoriale di Intesa sull’Identificazione e sull’Accertamento dell’età dei minori stranieri non accompagnati” siglato questa mattina – 23 marzo – a Palazzo del Governo ad Ancona, dalle cinque Prefetture delle Marche (Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Fermo e Pesaro Urbino), dalla Regione , dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Ancona e dall’Anci Marche.

«Con questo protocollo – spiega il prefetto di Ancona – si coordinano tutti quei soggetti (forze dell’ordine, comune e autorità giudiziarie e equipe multidisciplinari regionali) che a vario titolo contribuiscono e concorrono all’identificazione e all’accertamento dell’età dei minori stranieri non accompagnati presenti sul territorio regionale: dare una identità al minore straniero non accompagnato significa garantirgli tutta una serie di diritti e questo deve essere fatto nel migliore dei modi e con la sinergia di tutte le amministrazioni e di tutti i soggetti che collaborano a realizzare questo obiettivo».

A cosa serve il protocollo sull’età dei minori

Un “Protocollo multidisciplinare per la determinazione dell’età dei minori non accompagnati”, che fa da spartiacque nelle procedure che consentono all’individuazione di un minore straniero privo di genitori o altri familiari, giunto nelle Marche, e che serve a fissare dei criteri operativi precisi per stabilirne con esattezza l’età anagrafica. Un accertamento indispensabile perché se accertata la minore età per il profugo minorenne scattano procedure specifiche di accoglienza, all’interno delle strutture per minori alle quali possono far seguito eventuali percorsi di adozione o affido.

A siglare l’intesa sono stati il prefetto di Ancona Darco Pellos unitamente al presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, al presidente del Tribunale per i minorenni di Ancona Vincenzo Capezza, al procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Ancona Giovanna Lebboroni, ai prefetti di Ascoli Piceno Carlo De Rogatis, Fermo Vincenza Filippi, Macerata Flavio Ferdani, Pesaro – Urbino Tommaso Ricciardi e al presidente Anci Marche, Valeria Mancinelli.

Presenti, tra gli altri, il questore di Ancona Cesare Capocasa, i comandanti regionali dei Carabinieri Generale Fabiano Salticchioli e della guardia di finanza Generale Fabrizio Toscano.

Si tratta di «un raffinamento delle procedure» chiarisce Pellos, rese omogenee su tutto il territorio regionale, stabilendo i compiti di ogni soggetto coinvolto e le procedure operative. «Elementi – osserva – che erano già inseriti in alcune direttive emanate soprattutto dalla Procura presso il Tribunale per i minorenni: oggi si tratta di mettere insieme tutte i soggetti che realizzano questo obiettivo in una maniera sinergica e di leale collaborazione fra le istituzioni».

Minorenni ucraini

Un sistema operativo che si applica anche ai minorenni ucraini non accompagnati da familiari. «Per quanto riguarda l’arrivo dei minorenni dall’Ucraina – spiega – abbiamo una situazione sotto controllo: tutte le Questure e gli uffici di polizia e i commissariati stanno registrando chi vuole soggiornare nel nostro Paese regolarmente. In provincia di Ancona su 850 profughi giunti a ieri sera, circa la metà sono minorenni, ma tutti accompagnati».

L’iniziativa si inserisce nel quadro delle normative volte ad accordare tutela all’interesse superiore del minore la cui rilevanza trova fondamento nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza approvata dall’Onu il 20 novembre 1989 e ratificata in Italia con L. 27 maggio 1991 n. 176. La vigente normativa nazionale, ed in particolare l’art. 19 co. 2 del d. lgs. 28 gennaio 2008 n. 25 che dispone che “se sussistono dubbi in ordine all’età, il minore non accompagnato può, in ogni fase della procedura, essere sottoposto, previo consenso del minore stesso o del suo rappresentante legale, ad accertamenti medico sanitari non invasivi al fine di accertare l’età” ed il “Protocollo multidisciplinare per la determinazione dell’età dei minori stranieri non accompagnati”, approvato il 9 luglio 2020 dalla Conferenza Unificata Stato — Regioni, sono i presupposti dai quali nasce l’esigenza del protocollo operativo firmato oggi in Prefettura ad Ancona.

Scopo del documento siglato è quello di rendere omogenee, a livello regionale, armonizzandole, le procedure adottate dai diversi soggetti istituzionali coinvolti, per l’identificazione e l’accertamento dell’età dei MSNA (minori stranieri non accompagnati). Il Prefetto al temine della cerimonia ha espresso soddisfazione per il lavoro sinergico di tutti i soggetti firmatari del Protocollo e per l’attenzione interistituzionale rivolta ai diritti dei minori stranieri non accompagnati.

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