Ancona-Osimo

Ancona, lettere con minacce di morte a moglie e figlia. In carcere 60enne

A giugno l'uomo era già stato allontanato dalla famiglia. Inoltre, in quell'occasione era stato denunciato per possesso ingiustificato di armi o strumenti atti ad offendere perchè trovato con una mazza da baseball, un martello e un cacciavite

Volanti della polizia di Ancona
Foto d'archivio

ANCONA – Violenza verbale, stalking e minacce di morte dopo la denuncia alla moglie e alla figlia. Nei guai un 60enne. I poliziotti della Squadra Mobile di Ancona, infatti, a seguito attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, hanno eseguito la misura cautelare degli arresti in carcere per l’uomo responsabile di atti persecutori (stalking) nei confronti della moglie e della figlia maggiorenne.

Il fatto
La vicenda risale a giugno ed è iniziata con l’intervento di una volante della Questura dorica avvenuto i primi giorni del mese. In quel caso l’uomo è stato arrestato in flagranza per lo stesso reato e denunciato per possesso ingiustificato di armi o strumenti atti ad offendere in quanto trovato con una mazza da baseball, un martello e un cacciavite. A seguito dell’intervento il 60enne è stato portato in un nuovo domicilio con il divieto di avvicinarsi ai suoi familiari (moglie e figlia).


Le successive indagini condotte dalla Squadra Mobile corroborate anche da riscontri provanti ulteriori episodi persecutori, sono terminate con l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari a carico del 60enne. Tuttavia, nel periodo del divieto di avvicinamento e degli arresti domiciliari, l’uomo, violando le prescrizioni, ha recapitato più di una lettera dal contenuto offensivo e minaccioso alla moglie e alla figlia, lasciando anche messaggi audio nelle segreterie telefoniche. Nei messaggi minacciava la moglie che, se non avesse revocato le denunce «avrebbe fatte uccidere loro e l’avvocato dalla mafia pugliese» dove a breve avrebbe voluto trasferirsi.

L’ulteriore attività investigativa ha permesso di valutare il persistere di atti persecutori e, oggi, venerdì 7 agosto, in accoglimento della ulteriore richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica di Ancona, il Giudice del Tribunale di Ancona, ha emesso per l’uomo la reclusione in carcere. Ora si trova a Montacuto.

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